Sparò al fruttivendolo che aveva sedotto e abbandonato la sorella: arriva la sentenza di primo grado per Salvatore Coppola, 45enne stabiese. Ieri mattina ha patteggiato la pena di 4 anni e 6 mesi (con pena sospesa) per il tentato omicidio di Massimo Schettino, fruttivendolo 36enne ferito nello scorso mese di maggio da un colpo di arma da fuoco alla tempia. Il 45enne, difeso dall'avvocato Antonio de Martino, ha incassato il giudizio di primo grado patteggiando la pena. Nel marzo dello scorso anno arrivò davanti all'attività commerciale di via Nocera ed esplose un colpo di pistola contro Schettino che venne ferito alla tempia. Il fruttivendolo era nella sua auto quando il 45enne entrò in azione: prima alcune parole contro il 35enne e poi l'esplosio
ne di un colpo, quindi la fuga. Dopo poco venne arrestato dagli agenti del commissariato di Ps di Castellammare. Spiegò che si era armato per punire il fruttivendolo, quest'ultimo (sposato) aveva intrattenuto una relazione extraconiugale con la sorella di Coppola per poi interromperla lasciando la donna. Secondo Coppola sua sorella era stata presa in giro dal fruttivendolo che andava punito, e scattò il radi per 'onore'. Fortunatamente per Schettino solo qualche giorno in ospedale e tanta paura, anche se il raid poteva finire in tragedia sia perchè il 45enne mirò alla testa sia perchè la spedizione punitiva partì alle 8 e 30 del mattino quando ragazzi e bambini della scuola "Stabiae" stavano entrando a scuola per fare lezione.