"La camorra è il nemico. Servono argini politici e civili forti". A dirlo è Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana Campania, intervenendo con un commento netto sull’inchiesta della Dda e sull’operazione che ha colpito il clan D’Alessandro a Castellammare di Stabia.
Secondo Scala, quanto emerso dagli ultimi sviluppi investigativi rappresenta «un colpo importante a un sistema criminale che continua, ostinatamente, a infestare Castellammare di Stabia». Da qui l’elogio al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine: "Esprimiamo il nostro pieno e convinto sostegno all’azione della magistratura: è grazie alla determinazione di chi indaga, spesso in solitudine, che oggi possiamo fare nomi, ricostruire reti, disegnare con precisione il perimetro dell’infiltrazione camorristica".
Ma il dirigente politico va oltre, sottolineando che "non ci si può più limitare alla solidarietà rituale. La camorra non è una piaga esterna: è dentro le pieghe della nostra società, dell’economia, delle relazioni politiche. Si nutre di silenzi, complicità, connivenze. E il quadro che emerge da quest’ultima inchiesta è gravissimo".
Sotto osservazione, in particolare, il presunto accesso della criminalità organizzata al sistema di videosorveglianza cittadino e i legami familiari che toccano anche ambienti istituzionali. "L’ipote
si che la criminalità organizzata abbia avuto accesso e controllo su sistemi di videosorveglianza cittadini, che vi siano coinvolgimenti di tecnici e rapporti di parentela con esponenti politici, impone una presa di coscienza netta e non più rinviabile", afferma Scala.
Il segretario di SI accende poi i riflettori su una questione politica più ampia: "Non possiamo più permettere che Castellammare venga considerata terreno fertile per logiche familistiche e consorterie che si mimetizzano dietro liste civiche di comodo, che coltivano il consenso sulla paura e sul bisogno, che trasformano le istituzioni in strumenti di potere opaco".
E lancia un appello diretto al mondo politico: "Serve un’azione politica decisa, trasparente, coerente. Serve che i partiti escano dall’ambiguità e dicano con chiarezza da che parte stanno. Non si può combattere la camorra a parole e intanto farle spazio nei meccanismi del consenso".
Il Comune, per Scala, deve cambiare pelle: "Deve diventare una casa di vetro, un luogo in cui ogni passaggio amministrativo sia limpido, accessibile, controllabile. Serve un patto civile, etico e sociale. Perché la sola magistratura, da sola, non basta. Servono comunità vigili, cittadini coraggiosi, politica pulita".
Una presa di posizione netta, che si chiude con una visione: "Castellammare ha diritto a un futuro libero, e questo futuro si costruisce ora, senza più tentennamenti".