Un reparto nuovo di zecca, con otto posti letto, funzionerebbe ancora a mezzo servizio. Ed ora i sindacati tuonano contro la direzione sanitaria dell’ospedale San Leonardo, contestando le scelte adottate in merito alle unità operative di oculistica e otorino. “Sono trascorsi due anni abbondanti da quando sono stati consegnati dalla ditta appaltante i locali del quinto piano dell’ala vecchia. E intanto si assiste a pazienti costretti ad emigrare da soli presso strutture della Regione Campania o in altre regioni”, è la denuncia dei delegati Fials. “Ma come è possibile che, da due anni e passa, sono stati consegnati i lavori con ben 8 posti letto disponibili e che la funzionalità è solo per 12 ore al giorno, per tre volte a settimana, solo per l’ambulatorio otorino? - sostiene la Fials - Otto posti letto disponibilissimi, dotati di tutti i requisiti e confort
previsti dalle normative per questo tipo di assistenza”. L’organizzazione sindacale si chiede “quale proposta sia stata fatta dalla direzione sanitaria su questo specifico problema” e contesta “un provvedimento che invece è stato adottato, quello della sospensione delle sedute operatorie del reparto di cui sopra, in primis per i pazienti con sospetti casi di tumore”. Un’iniziativa che, secondo la Fials, rappresenta “una vera è propria sberla per questo tipo di utenza delicata, fragile, su cui bisogna intervenire urgentemente proprio per le complicanze gravissime ai fini della sopravvivenza umana”. Nella lettera indirizzata anche ai lavoratori e ai sindacati, oltre che alla direzione sanitaria del San Leonardo e dell’Asl, la Fials invita tutti “alla massima mobilitazione, altrimenti saremo costretti nostro malgrado ad adire le vie legali”.