Un'interruzione lunga tre mesi, un disagio che rischia di trasformarsi in un incubo per pendolari, studenti e turisti. Dal 10 giugno al 10 settembre 2025, la linea ferroviaria Castellammare-Torre Annunziata sarà completamente interrotta a causa di lavori di manutenzione straordinaria sul Ponte del fiume Sarno e sulla rete elettrica. Un cantiere che, se da un lato è necessario per la sicurezza e l’efficienza della rete, dall’altro rischia di tagliare fuori Castellammare dal sistema di trasporto regionale, con conseguenze pesanti sulla mobilità cittadina e sull’intero tessuto economico locale.
Lo stop ai treni arriva nel momento peggiore possibile: in piena estate, quando la città registra il massimo afflusso di turisti diretti verso la Costiera, Pompei e Napoli e che spesso scelgono Castellammare come punto d’appoggio strategico per i propri spostamenti. Per loro, ma anche per i lavoratori e gli studenti che ogni giorno si spostano verso il capoluogo, con la soluzione palliativa che sarà rappresentata dai bus sostitutivi, che però difficilmente potranno garantire lo stesso servizio in termini di tempi e frequenze. A peggiorare la situazione c’è un altro fattore chiave: l’inefficienza cronica della Circumvesuviana, l’unica alternativa su rotaie, che già in condizioni normali fatica a gestire il flusso di passeggeri, soprattutto nei mesi estivi, tra ritardi, guasti e convogli sovra
ffollati. Con lo stop alla linea RFI, l’utenza verrà inevitabilmente dirottata sulla Circum, con il rischio concreto di intasamenti ancora più gravi, vagoni stracolmi e un ulteriore peggioramento del servizio.
L’interruzione ferroviaria non colpirà solo i pendolari, ma avrà un impatto significativo anche su commercianti, albergatori e operatori turistici, che vedranno ridursi i collegamenti diretti con Napoli e Pompei proprio nel periodo in cui la città si riempie di visitatori. Castellammare rischia di diventare ancora più difficile da raggiungere per chi si muove con i mezzi pubblici, disincentivando la permanenza dei turisti e danneggiando l’intera filiera del turismo locale.
Non meno preoccupante è l’impatto sul traffico cittadino, che rischia di congestionarsi ulteriormente con l’aumento dei mezzi su gomma. Senza il treno come alternativa, molte persone saranno costrette a spostarsi in auto, con il rischio di creare un caos viario nelle ore di punta, aumentando inquinamento e difficoltà negli spostamenti.
I prossimi mesi saranno cruciali per capire se saranno previste soluzioni alternative, ma l’incertezza resta alta e il rischio è che, ancora una volta, Castellammare venga abbandonata a sé stessa, costretta a fare i conti con un trasporto pubblico inefficace e con pesanti ripercussioni su lavoro, turismo ed economia locale.