Cronaca

Castellammare - Processo Isaia, stangata sul clan Cesariano: maxi condanne per boss e affiliati

20 anni per Luigi Di Martino il profeta, Aniello Falanga e Giovanni Cesarano

di genesp


Maxi condanne per i principali esponenti del clan Cesarano di Ponte Persica che per anni hanno estorto denaro ai commercianti della periferia nord di Castellammare di Stabia e nella città di Pompei. Nei giorni scorsi è infatti arrivato il verdetto in primo grado (rito abbreviato) dopo l’inchiesta Isaia che ha portato all’arresto di boss e affiliati del principale clan della periferia stabiese. I giudici hanno usato il pugno duro infliggendo una condanna a 20 anni per Luigi Di Martino o’ profeta, 20 anni per Giovanni Cesarano e Aniello Falanga, 15 anni e 6 mesi per Claudio Pecoraro, 14 anni per Antonio Iezza, 12 anni per Felice Barra, 8 anni per Luigi Di Martino o’ cifrone, 7 anni e 4 mesi per Francesco Mogavero, 4 anni e 5 mesi per Adelchi Quaranta, 2 anni e 8 mesi per Vincenzo Amita. I fatti risalgono

a qualche anno fa quando il clan Cesarano ha imposto il pizzo a decine di commercianti fra Castellammare e Pompei. Secondo quanto ricostruito dalla magistratura, Luigi Di Martino o’ profeta avrebbe diretto la cosca di Ponte Persica dopo l’arresto di Nicola Esposito. Sarebbe lui infatti il nuovo boss dei Cesarano che, in compagnia di Giovanni Cesarano e Aniello Falanga, ha ricevuto la condanna maggiore: 20 anni. O’ profeta già da diversi mesi è in carcere in regime di 41 bis ed ora dovrà scontare una maxi pena in attesa di ulteriori processi che lo vedono imputato. Con le condanne di pochi giorni fa, la magistratura ha inflitto un duro colpo ai Cesarano che da tempo sono finiti nel mirino delle forze dell’ordine che con inchieste brillanti, ha di fatto decapitato la cosca della periferia nord.


sabato 19 dicembre 2020 - 11:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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