L'istituto Santa Croce nel mirino della guardia di finanza per presunti diplomi falsi. Sull'istituto paritario con sede in via Salita Santa Croce è stato aperto un filone d'inchiesta con 23 indagati, tra cui il legale rappresentante dell'istituto, il dirigente scolastico, alcuni docenti e vari alunni. Le accuse contestate (in concorso tra loro) sono quelle di falso in atto pubblico, utilizzo di atto falso e rilascio di false certificazioni. L’indagine è stata effettuata dagli uomini della guardia di finanza di Castellammare, agli ordini del capitano Mario Aliberti. Spetterà adesso alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, dopo aver esaminato per bene le carte dell’inchiesta, verificare la veridicità delle indagini segnalate ai magistrati. Ma in cosa consistono le accuse? In 18 mesi di attività investigativa, i finanzieri hanno sequestrato registri di classe, registri dei professori, diplomi e documentazione a corredo. Le contestazioni della guardia di finanza pongono l’accento sulle modalità di ammissione agli esami di Stato, che gli alunni sia interni che esterni, dopo il pagamento della retta annuale di 3mila euro (compresa quella di ammissione per il conseguimento del diploma) dovevano
incorrere in quanto scuola privata. Ma non è tutto. L’inchiesta ha portato anche ad esaminare e a sequestrare la documentazione relativa alle presenze in classe degli alunni. Il tutto, per verificare il numero minimo di presenze necessarie (secondo le vigenti normative) per l’ammissione all’esame di Stato. I finanzieri hanno inoltre accertato anche la scarsa completezza della compilazione dei registri di classe, i quali non sarebbero stati sottoposti al controllo della segreteria o del dirigente scolastico. Ma s’indaga anche su false certificazioni mediche, che avrebbero dovuto coprire le assenze degli alunni alle lezioni. Senza dimenticare l’assenza del pagamento, nonostante i docenti firmassero buste paga regolarmente emesse. Il tutto, secondo gli inquirenti, con l'unico obiettivo cumulare punti per le graduatorie ad esaurimento per l’insegnamento scolastico. Si tratta comunque soltanto della prima fase dell'inchiesta, che sarà poi supportata dalla Procura oplontina. Nel mirino anche i docenti che rilasciavano certificazioni professionali false in quanto titolari di centri odontotecnici e ottici, necessari per l'ammissione all'esame di Stato come privatisti senza aver mai partecipato ai corsi preparatori.