La corsa al voto per le primarie del PD è iniziata e, al momento, vede in lizza l'intramontabile Pierluigi Bersani, il giovane Matteo Renzi e l'outside Laura Puppato. I giovani avanzano e, come ha detto Bersani, scalciano. "Io non mi sento un asino" gli ha replicato Renzi. Ed è proprio il sindaco di Firenze a rappresentare la mina vagante di queste primarie, con il suo modo di parlare alla gente, fuori dai consueti canoni della "solita" politica. Non parla di programmi, ma di idee. Anche se Berlusconi ha detto che il programma di Renzi è uguale a quello del centrodestra. Un'affermazione che potrebbe pesare sui voti degli iscritti al PD, "aggravata" dall'apertura che lo stesso Renzi ha volto "ai delusi del centrodestra" richiamandoli al voto. Bisognerà, però, vedere quali saranno le regole che il prossimo 6 ottobre l'assemblea nazionale stabilirà. Solo allora si saprà quale sarà la base dell'elettorato.
Un elettorato che però si muove già. A Castellammare, in questo senso, si muove Officina Democratica che, senza indugi, si schiera per Renzi. C'è chi fa notare come lo spot usato dal sindaco di Firenze, "Adesso!", ricorda quella del partito di Nicola Corrado alle amministrative del 2010. I colori istituzionali di Renzi, il Rosso e il Blu, sono quelli di Officina Democratica. "Ed in fondo - dice Corrado - un po' ci assomigliamo anche". Ed Officina Democratica sarà uno dei comitati "Adesso!" sul territorio campano.
"Adesso con Matteo ... perché non siamo come Benjamin Button", questo il motto di Officina Democratica a sostegno del "rottamatore", l'aggettivo attribuito a Renzi che ha chiarito come, tra le sue priorità, ci sia quella di ripulire il Parlamento, Berlusconi compreso, perché "c'è una nuova generazione di quarantenni pronti a governare il paese". Renzi, quindi,
prova a sfidare la maggioranza del suo partito ed a spostare il PD su posizioni di sinistra liberale.
"La riflessione vera sulla questione generazionale - ha detto Corrado - deve identificare i giovani come la principale risorsa che il Paese mette in campo per uscire da una prospettiva di declino. Il Partito Democratico può essere ancora uno strumento straordinario per produrre innovazione e crescita culturale se da subito recupera questo tema e lo interpreta dando voce ad un nuovo e più capace gruppo dirigente a tutti i livelli".
"Molti di noi si sono allontanati dal PD - dice ancora Corrado ricordando anche la sua esperienza personale - perché questo non ha avuto il necessario coraggio riformatore ed ha ristretto gli spazi di partecipazione democratica, deludendo ed allontanando migliaia di cittadini e di giovani. La sconfitta di Napoli, della Provincia, della Regione e di tante altre città avrebbe dovuto imporre una riflessione seria sulle ragioni autentiche di un arretramento che è allo stesso tempo culturale, politico ed organizzativo. È invece prevalso un arroccamento, il consolidarsi di un modello oligarchico e verticale, a tratti feudale, con i consiglieri regionali e i vari capicorrente impegnati ad allargare il proprio personale consenso a discapito di un progetto inclusivo delle tante energie libere presenti sul territorio. Noi abbiamo deciso di andare avanti con i nostri movimenti, nelle nostre città e nelle Istituzioni e adesso dal basso e attraverso una rete orizzontale vogliamo sostenere la candidatura di Matteo Renzi: perché ha 37 anni, perché è bravo e coraggioso e perché intorno a lui si può raccogliere l'Italia migliore. Se andrà fino in fondo, noi saremo con lui" ha concluso il consigliere comunale di Officina Democratica.