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Castellammare - 'Parliamo di Mare', all'Hotel Stabia si parla delle navi del futuro

Un’iniziativa promossa dal Dipartimento per le Politiche del Mare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiamato a fare da fulcro per la rinnovata strategia navale italiana.


Si aprirà domani nel suggestivo scenario dell’Hotel Stabia l’evento “Parliamo di Mare – La strategia industriale marittima, costruiamo assieme le navi del futuro”, un’iniziativa promossa dal Dipartimento per le Politiche del Mare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiamato a fare da fulcro per la rinnovata strategia navale italiana.
L’appuntamento rappresenta un tassello fondamentale nel percorso delineato dal Piano del Mare 2023‑2025, quadro strategico che pone il mare e l’economia marittima al centro delle politiche nazionali, con l’obiettivo di rilanciare la cantieristica, la logistica portuale e la costruzione navale in una chiave contemporanea.

Una strategia per il rilancio della cantieristica e dell’industria navale
Il convegno farà luce su una visione ambiziosa: un’industria navale italiana capace di competere su scala europea e globale, non solo nei segmenti tradizionali come trasporto e logistica, ma anche in chiave sostenibile e innovativa. L’obiettivo è costruire “le navi del futuro”: imbarcazioni pensate per rispondere alle nuove esigenze ambientali, tecnologiche e operative del nostro tempo.

Un tema quanto mai attuale, considerando le sfide globali che ridefiniscono il mercato della cantieristica, spingendo verso sostenibilità, digitalizzazione e riconversione green. Secondo recenti analisi di settore, l’Europa rischia di perdere terreno rispetto a paesi che investono massicciamente nella cantieristica e nella logistica marittima; in questo contesto, iniziative come quella di oggi assumono un valore strategico per la sovranità industriale e la competitività nazionale. 

Verso un modello integrato: politica, impresa, innovazione
L’even

to raduna — idealmente attorno a un tavolo — istituzioni, imprese di settore, rappresentanti della cantieristica, stakeholder portuali e possibili partner tecnologici. L’intento è chiaro: definire una road-map condivisa per la costruzione navale, che valorizzi le competenze italiane, incentivi investimenti e metta in rete tutte le componenti della filiera marittima.
Un approccio che guarda anche alla “blue economy”: ovvero una visione del mare come risorsa strategica e sostenibile, motore di sviluppo economico, occupazione e innovazione tecnologica.

Potenzialità e sfide in un mondo che cambia
Le prospettive sono molte: recuperare competitività nella cantieristica, sviluppare navi più efficienti — sia in termini energetici che operativi — favorire l’occupazione nei cantieri e nei servizi portuali, stimolare ricerca e innovazione in ambito navale.
Ma non mancano le sfide: il contesto internazionale impone standard sempre più elevati in termini di tecnologia, sostenibilità e normativa; la concorrenza globale è agguerrita, con paesi che investono massicciamente nella cantieristica; servono investimenti, competenze e una forte volontà politica per realizzare concretamente una strategia navale nazionale in grado di competere.

Perché “Parliamo di Mare” conta
L’iniziativa di oggi non è un convegno fine a se stesso, ma un momento di svolta: se portata avanti con visione e determinazione, può rappresentare l’avvio di un rilancio pieno per l’industria navale italiana. In un periodo storico in cui la sostenibilità, la transizione energetica e la digitalizzazione ridefiniscono i paradigmi produttivi, puntare sul mare significa puntare sul futuro del Paese.


giovedì 4 dicembre 2025 - 09:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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