“La recente operazione effettuata dalle forze dell’ordine contro il clan D’Alessandro rappresenta l’ennesima conferma di quello che denunciamo da tempo: l’infiltrazione capillare della camorra nel tessuto sociale, economico e in una determinata area politica, di Castellammare di Stabia. Al di là dei principi del garantismo che ci caratterizzano, non si può sorvolare sul coinvolgimento nel blitz perfino di un parente di un consigliere comunale di maggioranza, né su diversi impiegati del Comune finiti sotto la lente della magistratura. Questo stato di cose stride fortemente con quanto i professionisti dell’anticamorra, i componenti dell’attuale Amministrazione stabiese e il Pd ‘predicavano’ in campagna elettorale, quando - solo per colpire l’avversario politico e inc
uranti della decisione dei giudici che nel 2023 hanno annullato lo scioglimento del Comune per infiltrazioni e, a giugno scorso, hanno ribaltato la sentenza che aveva dichiarato l’incandidabilità dell’ex presidente del Consiglio comunale - si presentavano come i paladini della legalità nello stesso momento in cui avevano infarcito le liste di figure quantomeno sospette. Ancora una volta gli esponenti della sinistra dimostrano quanto sia distorto il loro senso di legalità. Siamo certi che, di fronte a fatti di tale eclatante rilevanza, si accenderà un faro da parte dell’Autorità per verificare lo stato delle cose e gli interna corporis dell’attuale Amministrazione”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale e vice coordinatore del partito in Campania.