«Quest'uomo ci è stato donato». Con queste parole don Michele Di Martino ha onorato la memoria del prof. Pippo D'Angelo, scomparso ieri all'età di 74 anni, nel corso dell'omelia funebre in Cattedrale davanti a centinaia di persone accorse per rendere omaggio ad uno dei massimi esperti del patrimonio culturale e artistico della città di Castellammare di Stabia. C'era anche il sindaco Antonio Pannullo insieme ad avvocati, colleghi, compagni di studio ed ex alunni, oltre a numerosi cittadini che hanno voluto dedicare l'ultimo saluto al compianto professore. «Era innamorato della sua città e non si è mai lasciato andare a liti - ha spiegato il parroco -. Cercava sempre momenti di unione e i suoi studi resteranno in eredità a chi in futuro farà ricorso alla sua saggezza. Ci ha lasciato in eredità la voglia di vivere
e di non fermarci mai neppure dinanzi alle porte chiuse. Prendiamo esempio dai suoi insegnamenti e riprendiamo il cammino con una proposta in più e una critica in meno». D'Angelo è stato giudice conciliatore presso la Pretura di Castellammare e presidente del Circolo Nautico Stabia dal 1989 al 1992, per poi ricoprire tra il 1993 e il 1994 la carica di assessore esterno alla Trasparenza e al Bilancio dell'Ente comunale stabiese. Fu lui ad avviare il riordino dell'archivio storico "Catello Salvati" di cui era Soprintendente Archivistico Onorario dal 1979 e non ha mai rinunciato a presenziare agli eventi a sfondo culturale organizzati sul territorio stabiese. La sua morte lascia un vuoto incolmabile in chi, come lui, si dedica alla tutela del patrimonio artistico stabiese, partecipando attivamente alla divulgazione delle ricchezze di cui gode Castellammare di Stabia.