Una mozione per chiedere ufficialmente il ripristino delle storiche fermate della Circumvesuviana di Ponte Persica e Castellammare Terme, soppresse da anni lungo la linea Napoli–Sorrento. A presentarla sono i consiglieri comunali di opposizione Pasquale D’Apice, Antonio Alfano, Antonio Cimmino, Mario D’Apuzzo, Rosanna De Simone, Nicola De Filippo, Ciro Di Martino e Antonio Federico, che chiedono all’amministrazione comunale di attivarsi in via formale con Eav e Regione Campania.
«Con la chiusura di queste due fermate - si legge nella mozione - si è venuta a creare una grave disconnessione territoriale, con ricadute pesanti sulla mobilità quotidiana, in particolare nelle zone periferiche». I consiglieri denunciano come la soppressione sia avvenuta «senza concertazione» con il Comune e senza la valutazione di impatto sui quartieri coinvolti.
La riapertura della fermata di Castellammare Terme, chiusa da oltre vent’anni, viene indicata come strategica non solo per la mobilità, ma anche per il rilancio dell’area termale: «Un’infrastruttura oggi in abbandono potrebbe diventare volano di sviluppo turistico e strumento concreto per alleggerire il traffico urbano». Quanto a Ponte Persica, la mozione sottolinea che l’utenza della zona è oggi del tutto scoperta, soprattutto dopo la chiusura anche della fermata di Moregine, che avrebbe dovuto rappresentare un’alternativa.
Nel documento si chiede al sindaco Luigi Vicinanza di «avviare un&rsqu
o;interlocuzione urgente con Eav e Regione Campania, convocando un tavolo istituzionale», e di inserire il tema tra le priorità del Puc e del futuro Pums. La mozione sarà trasmessa anche al Ministero dei Trasporti, alla Prefettura di Napoli, alla Commissione Trasporti regionale, ai comitati civici e alle organizzazioni sindacali.
Duro l’affondo anche sul piano economico: «Se Eav sostiene che la gestione di una stazione costa 500mila euro all’anno, viene da chiedersi perché nel 2008 furono stanziati 25 milioni di euro per il rifacimento di cinque fermate - tra cui proprio quelle di Ponte Persica e Castellammare Terme - e oggi solo una risulta in via di completamento», ha dichiarato il consigliere Massimo Santaniello.
«È uno sperpero di denaro pubblico - ha aggiunto - che dimostra quanto sia mancata una programmazione seria. Se si vuole rilanciare davvero l’area delle Antiche Terme, il primo passo è riattivare la stazione e restituire un servizio essenziale alla città. Altro che sinergie: qui si sta facendo una politica di smantellamento della rete pubblica».
Il pressing dell’opposizione punta a riaccendere il confronto istituzionale. «Non accetteremo che tutto venga liquidato come insostenibile. È in gioco il diritto alla mobilità di un’intera comunità. Le stazioni vanno riaperte, e se ciò non avverrà, qualcuno dovrà rispondere anche delle spese già sostenute e rimaste inutili».