La decisione ha avuto un impatto forte, ma quali saranno le prossime mosse? L’annuncio di Luigi Vicinanza di escludere Gennaro Oscurato e Nino Di Maio dalla maggioranza ha segnato un passaggio politico significativo, ma non ha prodotto al momento scossoni negli equilibri istituzionali di Castellammare. I due consiglieri, infatti, restano pienamente in carica, potendo svolgere tutte le funzioni previste dal loro mandato. L’“allontanamento” dalla maggioranza, dunque, incide solo sulla narrazione politica, non sulla geometria del Consiglio.
La fotografia dell'assemblea resta così immutata, e il ruolo dei due consiglieri si sposta su un terreno ancora tutto da decifrare. Verranno in aula? Sceglieranno un’opposizione silenziosa o valuteranno caso per caso i provvedimenti dell’amministrazione? Oppure continueranno a sostenere le linee del sindaco, rendendo lo strappo un atto più simbolico che operativo? Ad oggi nessuno può dirlo. E il sindaco stesso sembra muoversi in un quadro sospeso, in attesa
che la nuova mappa dei rapporti politici si ridisegni col tempo.
È questa la vera partita che si apre ora. Perché se l’atto di Vicinanza ha voluto segnare una distanza politica, ogni votazione potrà diventare una cartina di tornasole dello stato di salute della maggioranza. E non è escluso che questa nuova situazione possa generare riposizionamenti interni o richiedere aggiustamenti in giunta, soprattutto se l’amministrazione dovesse trovarsi in affanno numerico o politico.
Per ora, però, la città assiste allo scenario fluido di una politica che ha compiuto un passo, ma deve ancora misurarne davvero il peso.
Un prossimo consiglio comunale potrebbe rappresentare il primo banco di prova per capire se la scissione è destinata a cambiare nettamente gli equilibri della maggioranza di Vicinanza o se rimarrà un gesto isolato. Fino ad allora, Castellammare resta in attesa, osservando un equilibrio che potrebbe incrinarsi - o consolidarsi - da un momento all’altro.