Se Atene piange, Sparta non ride. Le dimissioni di Eutalia Esposito spaccano l’opposizione. E così, dopo i recenti dissidi interni alla maggioranza da cui di recente ha preso le distanze la consigliera Enza Maresca, anche tra le fila della minoranza si registrano mugugni. Nessuno tra i consiglieri di opposizione ha rivolto un commento nei confronti della dottoressa, primario di ginecologia dell’ospedale San Leonardo, che ha deciso per ragioni personali di lasciare il posto in assise a Nino Giordano, il secondo più votato nella lista “Partito della Città” a sostegno del candidato sindaco Andrea Di Martino in occasione delle amministrative 2018.
A creare imbarazzo è stato un commento sibillino dell’ex sindaco Antonio Pannullo, che sui social ha diffuso un post che recita: “Si è dimessa l’ape regina, e mo’ come si fa”. Parole che non lasciano spazio ad equivoci. E appare chiaro il riferimento ad Esposito, che poche ore prima aveva presentato la lettera di dimissioni dal suo ruolo di consigliera. Pannullo ha commentato ulteriormente con la locuzione latina “tamquam non esset”, che letteralmente si traduce in “come se non esistesse”. D’altra parte, l’ex sindaco ha ancora il dente avvelenato per la sfiducia maturata il 5 febbraio 2018, che vide Eutalia tra i dissidenti della maggioranza che scelsero poi di scendere in campo al fianco dell’ex vicesin
daco Andrea Di Martino nella corsa a Palazzo Farnese. Pannullo e Di Martino oggi condividono nuovamente il percorso politico insieme, stavolta tra le fila di Italia Viva. Ma Di Martino ed Eutalia viaggiano affiancati ormai da oltre un triennio, al punto da partecipare nella stessa stanza ad alcuni consigli comunali in videoconferenza durante i mesi più complessi della pandemia Covid.
La differente visione riguardo alle dimissioni di Eutalia Esposito lascia pensare che tra Pannullo e Di Martino persista una divergenza di vedute sugli accordi politici da assumere in prospettiva futura. Entrambi aspirano ancora alla poltrona di sindaco, ma il secondo sembra ormai proiettato al rientro nel Pd, anche se le due principali correnti dem sembrano ormai blindate rispettivamente da Giovanni Nastelli, fedelissimo del capogruppo regionale Mario Casillo, e da Francesco Iovino, primo sponsor di Massimiliano Manfredi e Bruna Fiola. Un clima bollente, che di qui al prossimo biennio potrebbe diventare arroventato. Nel frattempo, Nino Giordano si appresta ad entrare in consiglio comunale, dove potrebbe restare per sei mesi prima di cedere il posto a Michele Starace. Una sorta di staffetta per riconoscere al suo figliol prodigo un po’ di visibilità in aula, in attesa tuttavia di conoscere l’esito delle indagini della commissione d’accesso che dovrà decidere fra pochi mesi se sciogliere o meno l’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia.