Si preannuncia già bollente il clima che attende la classe dirigente di palazzo Farnese al rientro dalle ferie estive. Uno dei primi punti in agenda per l'amministrazione Cimmino riguarderà la risistemazione dei lavoratori Apu, la cui attività semestrale si esaurita prima di Ferragosto senza continuità di proroga. Sospeso, dunque, l'ammortizzatore sociale di 580 euro che i circa 50 operatori impiegati a Castellammare riuscivano ad assicurarsi in cambio di prestazioni di pubblica utilità come scerbatura, pulizia di strade e locali pubblici o molto altro ancora.
Che l'aria dalle parti del Parlamento non fosse buona per il rinnovo dell'iniziativa si era intuito già un paio di mesi fa, con il ministro Di Maio che aveva fornito ai lavoratori risposte vaghe sulla continuità del progetto. La crisi di governo agostana innescata dalla Lega di Salvini, poi, ha contribuito a gettare nel dimenticatoio la questione fino allo stallo attuale, in attesa della sempre più probabile formazione del nuovo schieramento di maggioranza. Mesi che però il mezzo centinaio di famiglie stabiesi coinvolte non può evidentemente attendere con passività.
Ecco perché una delegazione di lavoratori Apu ha già annunciato per lunedì una mobilitazione alle porte di palazzo Farnese per provare a smuovere le acque: «A giugno nel corso di una riunione qualche dirigente si è fatto debiti con la bocca - spiega a Stabia Channel uno dei delegati pronti a manifestare -. Ci dissero
che anche nel caso da Roma non fossero arrivati segnali, dal Comune avrebbero potuto anticipare soldi per rimettere subito in moto il progetto. Oggi queste stesse persone rimandano la responsabilità decisionale presso la giunta, ecco perché dalla prossima settimana faremo sentire anche la nostra voce».
Del resto l'assegno mensile, in tempi di carestia occupazionale assoluta, rappresentava una fonte di reddito basilare per gli ex Avis e indotto Stabia Porto, costretti ora a stringere ulteriormente la cinghia per garantire il piatto a tavola. «Ci siamo sempre sudati quanto guadagnato - puntualizzano con dignità -, è stato anche grazie al nostro lavoro che Castellammare ha potuto accogliere il Presidente Mattarella o il ministro Di Maio al varo. Trovare un modo per dare continuità alla nostra attività gioverebbe economicamente anche al Comune visti i servizi che garantiamo a costi contenuti».
La palla passa ora all'esecutivo Cimmino, con l'assessore alla Politiche sociali Antonella Esposito che si è sempre detta favorevole a un'eventuale proroga del progetto. Da Roma e dalla Regione, tuttavia, non sono mai arrivate quelle garanzie economiche che avrebbe permesso all'Ente di Castellammare di coprire preventivamente la spesa. Questioni di mera burocrazia in una fase di stallo politico - per giunta in periodo estivo - che si ripercuote inevitabilmente sulle fasce indigenti della cittadinanza. Gli Api attendono una risposta, lunedì il primo atto della sollecitazione al sindaco.