La tutela del patrimonio archeologico si intreccia sempre più con le opere pubbliche a Castellammare di Stabia. In un territorio carico di storia e vincoli, anche un semplice scavo per una rete fognaria o la realizzazione di un’opera stradale può nascondere imprevisti che bloccano i lavori. Per questo motivo il Comune ha deciso di dotarsi di un supporto tecnico qualificato: un archeologo esterno a cui affidare servizi specifici connessi alle attività di scavo e progettazione.
L’iniziativa nasce dall’esigenza di adeguarsi alle prescrizioni delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG e alle indicazioni della Soprintendenza Archeologica di Pompei, che impongono un nulla osta preventivo per ogni intervento che interessi il sottosuolo, a eccezione delle modifiche interne, ristrutturazioni o sopraelevazioni. Il vincolo si applica tanto ai privati quanto agli enti pubblici, e richiede spesso la redazione di relazioni archeologiche, studi di impatto (VIPIA), piani di indagine e la presenza di un archeologo durante gli scavi.
Un percorso complesso che, senza adeguato supporto, rischia di rallentare
progetti fondamentali per la città. Ecco perché il Comune ha dato impulso a una procedura per individuare un professionista qualificato in possesso dei requisiti tecnico-professionali.
L’Ente, infatti, non dispone al suo interno di personale con qualifica di archeologo, e ha espresso la necessità di elaborare con continuità documentazione specialistica per poter sottoporre progetti alla Soprintendenza, ottenere autorizzazioni e avviare i cantieri. Il ricorso a un esperto esterno diventa quindi una condizione abilitante per la realizzazione di interventi pubblici nel rispetto delle normative vigenti.
L’incarico, attraverso lo strumento dell'accordo quadro, rappresenta una forma di collaborazione continuativa pensata per accompagnare le fasi più delicate dei progetti pubblici.
Un passaggio tecnico per il territorio di Castellammare, dove la sovrapposizione tra stratificazione archeologica e sviluppo urbano richiede competenze specifiche e tempi certi. L’obiettivo, infatti, è duplice: tutelare il patrimonio storico e non rallentare le opere pubbliche.