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Castellammare - La politica smarrisce il dossier Fincantieri mentre il cantiere accelera

L'azienda firma un nuovo protocollo con Fim, Fiom e Uilm che ridisegna la filiera. Intanto il futuro del porto e della grande industria sparisce dal dibattito cittadino.


Da mesi, nella politica stabiese il nome “Fincantieri” non è più al centro del dibattito. Eppure il dossier sul futuro del cantiere, del porto e del sistema industriale cittadino era stato definito, fino a poco tempo fa, un pilastro strategico per il rilancio di Castellammare di Stabia. Oggi, invece, sembra sparito dai radar. Le discussioni interne alla maggioranza, le frizioni nel Pd e le tensioni sulla stabilità amministrativa hanno progressivamente relegato la più grande realtà produttiva della città a un tema marginale, quasi tecnico, quando invece contiene le vere leve di sviluppo per i prossimi vent’anni.

Intanto, mentre la politica locale si concentra su equilibri numerici e crisi interne, Fincantieri procede spedita nel suo percorso industriale. Le commesse non sono mancate in questi anni e l’azienda continua a investire in riorganizzazione della filiera. Il paradosso è evidente: mentre il Gruppo accelera su processi e obiettivi, la città che ospita uno dei più antichi cantieri del Paese appare priva di una strategia di lungo periodo.

La domanda che serpeggia tra operatori, sindacati e osservatori è semplice: Castellammare ha una visione industriale?
Il porto, le infrastrutture, la logistica, la compatibilità urbanistica, la formazione professionale, il rapporto con il tessuto cittadino: tutto sembra sospeso.

Intanto, è stato firmato il nuovo protocollo d’intesa dal Gruppo con le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm e con l’esecutivo del coordinamento sindacale. Un’intesa che interviene su nodi cruciali: sicurezza nei cantieri, trasparenza negli appalti, gestione del personale e strumenti per favorire inclusione e crescita professionale.

L’accordo, si legge in una nota di Fincantieri, rappresenta «un risultato di importanza strategica», frutto di un percorso avviato all’inizio del 2025. Il documento definisce un assetto regolat

orio più avanzato, pensato per accompagnare l’evoluzione del modello produttivo del Gruppo e, allo stesso tempo, migliorare in modo tangibile le condizioni di lavoro. Le misure previste toccano diversi ambiti: maggiore attenzione alla sicurezza, controlli serrati per prevenire infiltrazioni nella rete degli appalti, strategie più efficaci per reclutare lavoratori specializzati, redistribuzione più equilibrata dei carichi di lavoro e potenziamento degli strumenti dedicati all’integrazione del personale extracomunitario.

Un capitolo rilevante riguarda proprio il sistema degli appalti. Il Protocollo punta a semplificarlo e a rafforzarne i sistemi di verifica, anche attraverso il richiamo ad accordi già attivi, come quelli con Asse.Co., il Protocollo quadro con il ministero dell’Interno e l’intesa con la Guardia di finanza. L’obiettivo è costruire una filiera più solida, trasparente e sostenibile.

Sul fronte del personale, l’intesa valorizza le iniziative avviate da Fincantieri per superare il mismatch occupazionale. Tra queste: programmi di recruiting più strutturati e l’utilizzo di processi innovativi, con un occhio particolare alla formazione linguistica e alla mediazione culturale destinata ai lavoratori degli appalti. Per quanto riguarda la sicurezza, il documento consolida gli interventi già previsti dal Piano di rafforzamento delle safety, con un monitoraggio costante nei siti produttivi.

Uno degli elementi più significativi riguarda il modello partecipativo delle relazioni industriali. Viene istituita la Commissionzione nazionale sistema produttivo e appalti e si rafforza il confronto a livello locale. Un meccanismo pensato per seguire da vicino l’evoluzione organizzativa dei cantieri e prevenire eventuali criticità occupazionali, garantendo – per quanto compatibile con le prerogative aziendali – la continuità lavorativa nel bacino professionale della filiera.


martedì 2 dicembre 2025 - 22:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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