Le dimissioni di Mimmo Cioffi dalla presidenza della commissione finanze sono il sasso che rompe lo stagno e fa emergere le increspature nella politica stabiese.
La maggioranza che sostiene il sindaco Luigi Vicinanza resta formalmente compatta, ma al suo interno crescono mugugni e insofferenze. Allo stesso tempo, alcuni esponenti dell’opposizione lasciano intravedere aperture, se non vere e proprie strizzate d’occhio, nei confronti del primo cittadino.
Una dinamica che alimenta i rumors su un possibile rimpasto e perfino sulla nascita di una nuova maggioranza, diversa da quella che aveva garantito la vittoria elettorale.
Sul tavolo ci sono diversi scenari. Innanzitutto la composizione della giunta: Vicinanza potrebbe decidere di intervenire dopo le elezioni regionali, ridisegnando gli equilibri in base ai nuovi rapporti di forza. Ma il risiko delle poltrone non si f
erma agli assessorati. In ballo ci sono anche i ruoli di sottogoverno, a partire dalle presidenze delle commissioni consiliari, veri e propri snodi politici. E non va dimenticato l’Oiv, l’Organismo indipendente di valutazione, per il quale è in corso un avviso pubblico.
La sensazione è che Vicinanza intenda resistere compatto fino al voto regionale, evitando scossoni che potrebbero indebolire l’amministrazione. Dopo, però, tutto potrebbe cambiare: nuove alleanze, volti freschi in giunta e un riequilibrio delle posizioni di vertice nel consiglio comunale.
Castellammare si conferma così laboratorio politico e termometro di equilibri che guardano ben oltre i confini cittadini. Con un sindaco che, almeno per ora, tiene le redini strette, ma che presto potrebbe essere chiamato a una scelta decisiva: resistere o rilanciare con una squadra nuova di zecca.