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Castellammare - La colonia dei ferrovieri: storia e degrado di un bene dimenticato

Dalle vacanze dei lavoratori ferroviari al simbolo di abbandono: la colonia racconta la memoria sociale della città tra progetti mancati e futuro incerto.


Nel cuore della memoria industriale e sociale di Castellammare di Stabia, la colonia dei ferrovieri rappresenta uno dei tanti beni storici dimenticati. Costruita negli anni ’30, durante l’epoca fascista, la struttura aveva lo scopo di offrire un luogo di villeggiatura ai dipendenti delle Ferrovie dello Stato e alle loro famiglie. In quegli anni, la colonia non era solo un semplice edificio: era un vero e proprio centro di aggregazione, con spazi ricreativi, giardini e aree sportive, dove bambini e adulti potevano trascorrere le vacanze in prossimità del mare.

La colonia dei ferrovieri si inseriva in un contesto più ampio di politiche sociali legate al mondo del lavoro: lo Stato, attraverso le Ferrovie, promuoveva l’accesso al tempo libero e alle cure termali per i lavoratori, contribuendo a creare una comunità coesa e partecipativa. Negli anni ’50 e ’60, il complesso raggiunse il massimo splendore: centinaia di famiglie vi si alternavano ogni estate, contribuendo a fare della struttura un simbolo di vitalità e progresso sociale per Castellammare.

Con il passare del tempo, però, la colonia ha perso il suo ruolo. La diminuzione dell’uso da parte dei ferrovieri, unita a politiche di manutenzione carenti, ha trasformato la struttura

in un luogo in abbandono. Negli anni sono stati avanzati diversi progetti di recupero: si è pensato a trasformarla in una struttura ricettiva sul mare o in un presidio per le forze dell’ordine. Nessuno di questi progetti, tuttavia, si è per ora concretizzato. Oggi la colonia appare come un edificio semi-diroccato, con giardini trascurati, finestre rotte e muri scrostati, diventando il simbolo di un patrimonio storico non valorizzato.

La colonia dei ferrovieri è oggi un monito sullo stato della tutela dei beni storici a Castellammare. Racconta la storia di una città che, tra industria e socialità, ha saputo creare spazi di comunità, ma che fatica a proiettarsi verso un futuro di conservazione e valorizzazione. Per i cittadini più anziani, resta un luogo di memoria e ricordi estivi; per la città intera, un’occasione mancata di ripensare e recuperare uno dei tesori architettonici e sociali della propria storia. Il destino della colonia rimane incerto: servirebbe una visione chiara e concreta, capace di unire rispetto della memoria storica, funzionalità contemporanea e apertura alla comunità. Solo così, la colonia dei ferrovieri potrebbe tornare a essere non un simbolo di degrado, ma di rinascita e identità cittadina.


lunedì 1 dicembre 2025 - 19:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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