Castellammare prova a immaginare un futuro diverso per la mobilità. La città, da sempre condizionata da strade strette e traffico intenso, ha visto aprire un nuovo parcheggio da 150 posti accanto alla stazione Stabia Scavi: un’infrastruttura che, almeno sulla carta, può alleggerire il peso delle auto nel cuore urbano.
Il tema è centrale: più sosta significa la possibilità di gestire meglio i flussi, soprattutto se collegata al trasporto pubblico. E qui entra in gioco la nuova stazione ferroviaria, destinata a sostituire la vecchia fermata di via Nocera. L’opera è quasi pronta e si inserisce in un disegno più ampio lungo la tratta verso Napoli e Sorrento.
Non solo: negli scenari discussi negli ultimi mesi si fa strada
la prospettiva del tram leggero, pensato per collegare il versante nord della città e la linea Castellammare–Gragnano. Un progetto ambizioso, che si affianca alle ipotesi di ampliamento di altri parcheggi già esistenti e alla ricerca di nodi di interscambio più moderni ed efficienti.
Il nodo resta sempre lo stesso: può davvero delinearsi un piano di mobilità che riduca il traffico e migliori la vivibilità? Gli interventi, presi singolarmente, non bastano. Servirà coerenza, coordinamento e soprattutto la capacità di tradurre i progetti in realtà concreta. Castellammare si gioca una partita decisiva: restare ancorata al modello dell’auto privata o provare a svoltare verso una mobilità più equilibrata e sostenibile.