Cronaca

Castellammare - Inchiesta dell'Antimafia sulle ambulanze: ''Trasferivano a casa pazienti già morti''

Le indagini della Dda di Napoli e dei Carabinieri di Torre Annunziata svelano un meccanismo macabro: i defunti venivano registrati come vivi per aggirare i controlli.


Un sistema orchestrato per aggirare le regole e alimentare un business legato al dolore. In base alle risultanze delle recenti inchieste, le ambulanze di una società riconducibile al clan D’Alessandro avrebbero trasportato a casa pazienti già deceduti in ospedale, facendoli però risultare ancora in vita.

È quanto emerge dalle indagini dei Carabinieri di Torre Annunziata, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che hanno portato oggi al sequestro della società e all’arresto di un prestanome e di un presunto affiliato al clan.

Secondo gli inquirenti, tra aprile e luglio 2021 sono stati documentati almeno tre casi, ma il numero dei trasferimenti irregolari potrebbe essere molto più alto. L’obiettivo era aggirare la normativa che impone che il prelievo delle salme sia effettuato solo da ditte autorizzate dal Comune.

Per eludere il divieto, gli operatori collegati al clan facevano risultare i paz

ienti ancora vivi al momento dell’uscita dall’ospedale di Castellammare di Stabia, così da poter effettuare il trasporto con le proprie ambulanze e incassare i relativi guadagni.

Gli investigatori parlano di un “meccanismo consolidato”, inserito nel più ampio controllo economico e territoriale esercitato dal clan D’Alessandro, che da anni impone la propria presenza anche nei settori sanitari e funerari del territorio stabiese.

Le indagini della Dda, guidate dal procuratore Nicola Gratteri e dal sostituto Giuseppe Cimmarotta, continuano per accertare il numero effettivo dei casi e i rapporti tra la società di ambulanze e gli ambienti criminali del clan.

Un’inchiesta che apre uno squarcio inquietante sul rapporto tra camorra, servizi sanitari e gestione del dolore, e che conferma come il business della morte possa trasformarsi, nelle mani della criminalità organizzata, in un nuovo e lucroso terreno di potere.


mercoledì 12 novembre 2025 - 19:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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