Lettera alla redazione:
L’idea, la proposta, il progetto, titolato “Gli alberi tornino sui marciapiedi. Rimuoviamo tutte le ceppaie”, che l’associazione l’Incrocio delle Idee, nel recente passato ha avanzato, coinvolgendo in più fasi e rendendo partecipi e protagonisti numerosi cittadini, è stato bocciato, obliato, non considerato, non attenzionato e senza spiegazione, dall’amministrazione comunale.
Alberi che sono stati abbattuti per svariate motivazioni; non sono state messe a dimora altre piante in sostituzione offrendo uno scenario che imbruttisce la città ma che soprattutto non tiene conto di quanto il verde costituisca un patrimonio irrinunciabile per la salute e la qualità della vita. Un patrimonio che deve essere tutelato e soprattutto incrementato.
Alla luce dell’emergenza caldo che stiamo vivendo in questi giorni, penso che avremmo dovuto dare, in quella idea, più forza all’emergenza climatica.
Una situazione quella attuale infernale, causa di una serie di errori compiuti nel passato in cui si sono costruite città a misura di automobili, cementificato a dismisura, affogate strade d’asfalto in nome del progresso e della modernità, sacrificando, e in alcuni casi, annullando gli spazi verdi.
Il danno è stato consumato, gli effetti sono evidenti, gravi e pericolosi per la salute, ma qualcosa possiamo fare anche in questa nostra comunità.
Nessuna proposta da avanzare, visti i precedenti, ma un appello all’Ente pubblico per provare a porre rimedio sia pure con tempistica certamente non brevi nella consapevolezza, come da più parte viene affermato, che sono interventi e azioni di fine di secondo mandato.
Ma proviamoci.
Alberi dappertutto. Alberi dove già c’erano ma soprattutto in tutti gli spazi possibili. Spazi grandi e piccoli e che andrebbero recuperati e valorizzati.
Certo occorrono tecnici che credono nel ridare natura alla città, capa
ci di compatibilizzare la stessa con le esigenze attuali e il necessario e urgente verde.
Tante sono le esperienze nelle altre città che provano a risolvere il problema nella consapevolezza che la presenza di alberi riduce la temperatura di 5/6 gradi, offrono ossigeno, spazi di sosta per chi vive costantemente in città e a volte costretto a seguire assursi consigli, ovvero cercare “rifugi climatici” (Grandi magazzini!!!).
Soluzioni di piantumazioni di alberi che limitano pavimentazioni riflettenti come cemento e asfalto come purtroppo pare avverrà a Castellammare nell’immediato futuro.
Alberi sui marciapiedi, negli slarghi abbandonati grandi e piccoli, alberi in villa in tutti le aiuole libere, i cortili delle scuole e in tutti i possibili posti dove un albero può trovare sistemazione e soprattutto, questa è la filosofia che dovrebbe guidare il tutto, coinvolgimento per attuare azioni di cura e controllo.
Insomma mettere in campo decisioni per una città per i cittadini, una città per le persone, pur sacrificando discutibili attività in favore della scarsa vivibilità e una accettabile qualità della vita.
Questo ci interessa e questo interessava al sodalizio sopra citato. Ora il problema è fare, trovando tutte le forme e le soluzioni possibili. È una esigenza seria, un dovere da parte di chi governa la città, un’assunzione di responsabilità che non può esimere nessuno.
Penso che, alla luce delle tante incombenze che stanno interessano l’attuale governo della città, l’argomento potrebbe non essere in cima all’agenda amministrativa. Io penso, invece, che è prioritario e dunque sarebbe opportuno che ognuno di noi producesse e pubblicasse un pensiero, uno scritto, una riflessione, una idea e pubblicarla per adesso su questo strumento invitando a tutti di farlo per appunto invitare l’ente pubblico ad attivarsi.
Vale la pena provare.
Giovanni Mura