In occasione dei 1400 anni dalla chiamata al cielo di Sant’Antonino Abate, patrono di Sorrento e compatrono dell’Arcidiocesi, il simulacro ha fatto visita oggi pomeriggio alla città di Castellammare in memoria della fraternità e dell'amicizia con San Catello che i due santi hanno vissuto in età terrena. Come da programma, la statua è stata accolta in Piazza Orologio e portata processione per Via San Bartolomeo e via del Gesù con intronizzazione in Concattedrale e solenne celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Alfano.
«Oggi la comunità di Castellammare di Stabia ha accolto la statua di Sant'Antonino. Insieme al collega sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, abbiamo attraversato il Centro Antico fino alla nostra Concattedrale. Qui la statua del santo protettore di Sorrento resterà accanto a quella del nostro Patrono, San Catello, fino a domenica 11 maggio, quando insieme attraverseranno in processione le strade di Castellammare. Un evento ancora più significativo se consideriamo che erano ben 61 anni che la statua di Sant'Antonino non tornava nella nostra città. Un momento di profonda unione e condivisione tra le nostre comunità, nel segno della fede e della tradizione.» queste le parole del sindaco Luigi Vicinanza.
«Un'emozione straordinaria attraversare con il nostro Santo Patrono le strade di Castellammare di Stabia, città di San Catello, nel segno dell’amicizia e della comunione.» ha dichiarato il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola.
«Sant’Antonino ritorna a Castellammare dopo sessantaquattro anni. E non ritorna da solo. Il suo arrivo è come il passo silenz
ioso e solenne di un amico che bussa alla porta, non per essere onorato, ma per condividere ancora una volta la vita, la fede, il cammino. E accanto a lui, invisibile ma presente, c’è l’amico di sempre: San Catello. La loro è una storia che ci precede, ci interpella, ci ispira. Due uomini, due santi, due pastori uniti da una fraternità profonda, che seppe superare i confini dei ruoli per cercare insieme Dio. S’incontrarono in un tempo fragile, di invasioni e paure, e scelsero la via del silenzio, della preghiera, della custodia reciproca. Insieme salirono sul Monte Aureo, insieme ascoltarono la voce dell’Arcangelo Michele, insieme costruirono un luogo di incontro tra cielo e terra. Oggi, quel legame antico torna a brillare come una traccia da seguire. Sant’Antonino ritorna e Castellammare si fa grembo. Lo accoglie non come un ospite, ma come un fratello che ha abitato i nostri sogni, le nostre paure, le nostre invocazioni. Ed è come se San Catello lo attendesse sulla soglia della sua città, con gli occhi di chi riconosce nell’altro il compagno di sempre, il testimone di un Dio che non smette di abitare la storia. Questo non è solo un ritorno. È un richiamo. A camminare insieme, come loro. A custodire la fede nell’amicizia, a costruire luoghi di fraternità dove il cielo possa toccare la terra. A credere che anche oggi la santità può nascere dall’incontro tra le persone, dalla pazienza del dialogo, dalla bellezza di un cammino condiviso. Quando i santi si ritrovano, la città respira. E noi, oggi, vogliamo respirare questo stesso Vangelo. Insieme.» queste le parole del parroco Don Salvatore Abagnale.