C’è anche il priore della Confraternita del Santissimo Crocifisso e Anime del Purgatorio tra le persone chiamate ad assumersi la responsabilità di mettere in sicurezza gli edifici pericolanti nel centro storico per la tutela della pubblica e privata incolumità. Dopo il crollo avvenuto nei giorni scorsi all’interno di una palazzina abbandonata nel Capo Rivo, il Comune aveva optato per l’interdizione di un tratto di strada per evitare che il rischio di nuovi cedimenti potesse mettere in pericolo le persone che abitano o transitano tra i vicoli del centro antico. Ed ora l’ente comunale ha deciso di richiamare i proprietari alle proprie responsabilità, emanando un’ordinanza per le verifiche strutturali e la messa in sicurezza degli edifici pericolanti, ivi compresa la storica cappella seicentesca del Santissimo Crocifisso, messa in pericolo dai fabbricati confinanti che recano ancora in seno le carenze strutturali
post terremoto del 1980. Sarà dunque il priore a dover farsi carico entro 30 giorni di effettuare le verifiche e l’eventuale messa in sicurezza. Ma con lui sono stati invitati anche 15 eredi dei vecchi proprietari e inquilini del vecchio fabbricato adiacente, per le proprietà di loro competenza, in particolare per l'immobile sito all'inizio di largo De Turris. Una decisione mirata intanto ad evitare che possano verificarsi nuovi crolli o cedimenti. Ma l’obiettivo consiste anche nel tutelare quella fetta di patrimonio culturale ancora intatta, che potrebbe essere riqualificata e restituita alla città con la prospettiva di progetti futuri. Progetti che latitano da oltre 30 anni in un centro storico martoriato dal degrado. Così come è immersa in un totale abbandono la cappella del Santissimo Crocifisso, un tempo frequentata probabilmente dalla madre di Raffaele Viviani e ormai interdetta al pubblico dagli anni ’80.