Il Codacons contro Gori spa: dopo le prime sentenze favorevoli alla cittadinanza, il gestore dei servizi idrici nell’area stabiese e nella penisola sorrentina sta inviando agli utenti lettere dalla matrice “intimidatoria”. Così, la responsabile Codancons dell’area stabiese e della penisola sorrentina, Anna Baccari (nella foto), ha illustrato nelle ultime ore la situazione che si è venuta a creare fra cittadini ed ente gestore. In pratica, Gori, dopo l’emanazione delle sentenze che costringono l’azienda a risarcire gli utenti sulla questione del canone di depurazione e sulla “trasparenza” nelle bollette, ha inviato diverse missive ai cittadini residenti in costiera nelle quali, testualmente, ci «si auspica che non vengano intraprese azioni giudiziarie di sorta i cui oneri verrebbero poi inopportunamente scaricati su tutti gli utenti». «Questo è assolutamente inaccettabile – ha dichiarato Anna Baccari – non solo perché i cittadini possono comunque ed in qualunque momento avvalersi in giudizio contro Gori, ma anche perché pare assurdo che si affermi che le colpe e i costi imputati all’azienda per aver omesso o tralasciato la trasparenza nelle bollette inviate, potrebbero essere imputati alla cittadinanza. Per questo, come Codacons, diffidiamo Gori ad inviare alle utenze queste lettere». Dunque, risale a qualche giorno fa la prima sentenza favorevole ai cittadini contro Gori sulla questione della trasparenza, emessa dal giudice di pace di Sorrento, Piero Guerra. Una decisione,
come hanno spiegato i responsabili del Codacons, presa dopo aver visionato tutte le prove contro la cattiva gestione amministrativa dei servizi idrici da parte di Gori. Per prima cosa, l’azienda non ha rispettato l’art. 2 del “Codice del Cosumo”, che regolamenta la trasparenza e dunque la “facile comprensione” delle fatture inviate agli utenti per il pagamento dell’acqua. Per ciò che concerne il discusso canone di depurazione, come già noto ai più, la Corte Costituzionale ha sentenziato per il rimborso delle quote riscosse da Gori per un servizio mai effettuato nelle zone gestite. È proprio nella comunicazione che Gori ha fatto agli utenti circa la restituzione delle quote di tariffe non dovute (anche in forma rateizzata, entro il termine massimo di cinque anni, a decorrere dal 1 ottobre 2009) che compaiono le frasi condannate fortemente dal Codacons, circa gli oneri da scaricare sugli utenti nel caso di «dispendiose ed inutili controversie». «Invitiamo tutte le amministrazioni dell’area stabiesi e della penisola sorrentina – ha detto la Beccari – a vigilare sulla correttezza dei rimborsi a partire da ottobre di quest’anno. I comportamenti antigiuridici di Gori sono dovuti anche al fatto che per i servizi idrici non esiste ancora un’autority che vigili sul suo operato. Le istituzioni devono prendere atto di quanto asserito da questa azienda. Come Codacons noi continuiamo la nostra battaglia a garanzia dei diritti della cittadinanza, e invitiamo Gori alla trasparenza ».