L'associazione Volere Volare, nata nel giugno 2011 da sette ragazzi con lo scopo di far riemergere il nostro territorio molto spesso dimenticato, ha presentato presso il cafè Elixir per il terzo incontro, il primo libro di Christian Deliso, pianista, direttore d'orchestra e musicologo napoletano accompagnando la rassegna letteraria con una mostra d'arte riguardante la musica. Nello Fiorenza apre l'incontro sottolineando "Stasera non siamo nei salotti letterari stabiesi, dobbiamo correggerci, siamo in quelli napoletani". Alla rassegna, infatti, hanno partecipato non solo Deliso, ma anche il suo giovane allievo Marco Natalizio e la dott.ssa Daniela Tortora, professoressa di estetica della musica al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Deliso fa presente che "adesso sono al teatro di Fabriano dove abbiamo aperto con la Traviata. Uno spettacolo che ha avuto un gran successo, nonostante qualche assessore non ci credesse. L'Opera in Italia sta morendo. La compagnia che adesso è con me, è di Baltimora". Di fatto, Deliso è stato negli USA, diventando direttore musicale del teatro di Baltimora e consulente artistico del St. Moritz Opera Festival. D. continua dicendo "Il mio obiettivo adesso è quello di creare un'accademia per preparare i musicisti a salire sul palcoscenico, non è facile come sembra. I ragazzi selezionati saranno quindici, in modo da poterli seguire meglio, poi verranno con me a Baltimora" . Fiorenza gli suggerisce di raccontare ciò che gli è accaduto in America "Ad uno dei miei spettacoli, mi hanno accolto con un grande applauso. Duemila persone mi hanno applaudito perché ero italiano. Dovremmo prendere esempio dall'America, lì l'Opera è finanziata. Noi, in Italia, abbiamo inventato l'Opera e dovremmo ricordarlo. Quando sono all'estero sono contento di essere italiano, ma soprattutto napoletano, si sa l'Opera è nata a Napoli e a Venezia". Fiorenza interviene "E' bello quello che hai detto, solitamente ci dipingono con la parola camorristi o ci associano alla spazzatura" e Deliso sarcasticamente risponde "La spazzatura c'è anche a Baltimora". Si continua l'incontro introducendo il libro "Glenn Gould a quattro mani con il microfono", l'artista Glenn Gould è stato un grandissimo pianista, un genio poco conosciuto che negli anni 50' inizia i suo
i concerti. Gould ha stravolto tutto, passando dalla parte del pubblico, e Deliso gli ha reso omaggio con il suo libro. "Non è un vero e proprio libro,- interviene - ma un saggio che volevo scrivere da molto tempo. Se mi sono accostato alla musica è grazie a Gould, lui capì che il futuro era nei video e nelle registrazioni, così da diventare immortale per arrivare ai posteri. Per la storia moderna lui è il più giovane diplomato al mondo, aveva tredici anni, è stato un autodidatta, diceva di essersi avvicinato alla musica già nel grembo della madre, peraltro cantante. La sua tecnica è eccezionale e naturale, ma nonostante ciò lui va contro corrente". La Tortora esprime il suo parere sul libro. "Il libro è bello, Gould è poco conosciuto, ma è stato un grande. E' riuscito nel suo intento di comunicatore, essendo non solo bravo nel suonare, ma anche nel comporre. Un pianista così determinato, rigido e costante sarebbe stato un mito della comunicazione, ai giorni nostri". Infine anche Natalizio commenta. "Abbiamo capito che Gould è stato un genio, un folle, provocatore ed eccentrico, ma nel libro di Christian si scopre un altro volto di Gould. Le sue manie e il suo isolarsi era forse dovuto ad una malattia mentale che non fa pensare ad un animo gentile, ma Gould lo era, è un maestro con la M maiuscola, in quanto non solo suonava pezzi altrui ma li arrangiava secondo i suoi sentimenti". Un critico di allora disse che Gould sembrava infilasse dei guanti incollati alla tastiera e dai video che sono stati mostrati all'incontro sembra proprio così. Le sue grandi mani sono un tutt'uno con il piano e la sua postura curva lo avvicina molto alla tastiera,sembra poterla toccare col naso da un momento all'altro . In un filmato più recente G. suona la sesta sinfonia di Beethoven, scritta per orchestra, solo con il suo pianoforte in un teatro vuoto, era il suo sogno. Per concludere la serata e anche l'articolo riporto la dichiarazione di Deliso "Quando la NASA ha inviato nello spazio un satellite alla deriva, contenente diversi dati sulla nostra civiltà, ha anche inserito una canzone di Gould". Speriamo, quindi, che un giorno i posteri recuperando quel satellite e leggendo il libro di Deliso, imparino ad apprezzare Glenn Gould più di noi.