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Castellammare - Giovani Democratici denunciano l'apatia del Pd stabiese: «Così il circolo rischia di morire»

Nel mirino l’inerzia dei vertici federali, la mancanza di confronto politico e il rischio sfratto della sede storica. Appello a Elly Schlein per un intervento immediato.


«Lo stato di apatia e indifferenza calato sul circolo del Partito Democratico di Castellammare di Stabia non è più tollerabile. A partire dalle elezioni la sezione locale è progressivamente caduta in un circolo vizioso, in cui frustrazioni personali e indisponibilità al confronto e al dialogo hanno reso il clima insostenibile». È quanto si legge in un duro comunicato dei Giovani Democratici.

«Tutto ciò avviene nella totale noncuranza dei vertici federali del partito, che hanno contribuito alla lacerazione di una comunità politica e hanno preferito far finta di niente piuttosto che intraprendere un necessario lavoro di ricomposizione. Il nostro circolo non sembra essere l’unico a versare in questo stato, circostanza che impone serie riflessioni».

«In questo anno e mezzo non sono mancati sforzi individuali e collettivi – tengono a precisare – per alimentare il dibattito interno e per evitare che il peso delle questioni politiche cittadine ricadesse esclusivamente sui singoli consiglieri comunali, anche in virtù del contributo fornito da tutta la comunità del Pd stabiese alla loro elezione».

«In un quadro di profonda e comprensibile disaffezione, oltre ad alcune iniziative promosse, è doveroso ricordare le attività dell’Osservatorio Anticamorra, a cui contribuiamo grazie alla partecipazione fondamentale di associazioni locali ed esponenti del mondo accademico».

Tra le omissioni più gravi, secondo i Giovani Democratici, «in un periodo in cui, come apprendiamo dalla stampa, la città rischia un secondo scioglimento per infiltrazioni in quattro anni, è rimasta lettera morta la richiesta avanzata dal capogruppo Giovanni Tuberosa di un confronto per definire la posizione del partito. Un confronto necessario, da organizzare in tempi utili presso la sede del Pd di Castellammare, coinvolgendo consiglieri comunali e comunità del circolo».
«All’assenza di luoghi di confronto politico rischia presto di aggiungersi anche quella di un luogo fisico. Sulla nostra sede pende infatti un concreto rischio di sfratto legato a debiti accumulati. Dobbiamo constatare che i vertici federali non sembrano in grado di affrontare la questione con la dovuta serietà, richiamando ai propri doveri una comunità in cui rassegnazione e disinteresse sembrano prevalere».
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br />«Come organizzazione giovanile abbiamo dimostrato la volontà, con i mezzi a nostra disposizione e insieme ad altri iscritti, di intraprendere tutte le strade necessarie per evitare la perdita di una sede storica. Una sede che per 50 anni è stata luogo pulsante di attività politiche, culturali e sociali e che ha visto emergere figure di rilievo come i giornalisti Ottavio Ragone, Antonio Ferrara e Antonio Polito, gli onorevoli Ersilia Salvato e Salvatore Vozza e lo stesso sindaco Luigi Vicinanza».

«Oggi proviamo a mantenerla aperta come luogo di aggregazione giovanile e aula studio, ma questo patrimonio prezioso vive in un contesto segnato dal progressivo impoverimento del dibattito politico e dalle ombre di illegalità che investono settori della politica cittadina».

«Nonostante gli sforzi già intrapresi, compresi quelli del tesoriere Vincenzo Ercolano e dell’avvocato Eresiarco, una parte del circolo, inclusa una componente del gruppo consiliare, appare completamente disinteressata, disattendendo anche i più elementari obblighi statutari, come il versamento delle quote da parte degli eletti. Inoltre, dalla Federazione non sono pervenute le quote di tesseramento degli ultimi anni, fondamentali per il mantenimento della sede».
«Per queste ragioni sentiamo il dovere politico di rompere il silenzio e chiedere con forza un’assunzione di responsabilità chiara e immediata a tutti i livelli. Il Partito Democratico di Castellammare di Stabia non può essere lasciato morire nell’inerzia, nell’indifferenza e in logiche di forza estranee ai nostri valori. Servono luoghi, tempi e strumenti di confronto reale».

«Siamo pronti a fare la nostra parte – concludono – perché restiamo convinti che, con un impegno serio e collettivo del circolo locale e dei vertici federali e nazionali, il partito possa tornare a esercitare il suo ruolo di cardine della coalizione di governo e di espressione del sentire comune di tanti cittadini. Rivolgiamo per questo un appello alla segretaria nazionale Elly Schlein affinché intervenga concretamente per scongiurare la chiusura della sede, che rappresenterebbe un ulteriore passo verso lo svuotamento della partecipazione politica in città. Conservare la sede sarebbe il primo segnale di una vera ripartenza del Pd di Castellammare di Stabia, responsabilità che riguarda tutti».


sabato 20 dicembre 2025 - 16:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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