Si è tenuto questo mattina il flash mob "Libera l'acqua. Porta la tanica", organizzato dall'associazione Pre- Occupy Terme di Stabia. L'evento è stato promosso per sensibilizzare la popolazione e le istituzioni cittadine sulla riapertura della Antiche Terme da anni ormai inibite ai cittadini stabiesi. Le Terme di Stabia, inaugurate nel lontano 1836 hanno ricoperto per decenni un ruolo importante non solo per i cittadini che amavano passeggiare nei suoi giardini sorseggiando le acque benefiche, ma soprattutto per l'economia cittadina dal momento che attiravano numerosi turisti che soprattutto d'estate affollavano la città per le cure presso il complesso termale. Le virtù curative delle sue 28 sorgenti erano conosciute fin dall'antichità se già Plinio il Vecchio ne tesse l'elogio nella sua opera. Da tempo chiuse al pubblico, nel 2007 è partita un'opera di riqualificazione del complesso che a tutt'oggi non è ancora conclusa e non si conosce la data della loro riapertura. Due estati fa sono state aperte al pubblico ma solo per eventi a pagamento, non per il libero accesso della cittadinanza e soprattutto non per l'utilizzo delle sue sorgenti.
Organizzatore del flash mob è Antonio Sessa: "L'iniziativa è stata organizzata un po' da tutti, c'è questo comitato cittadino nato spontaneamente in seguito a quel video famoso apparso sul web che ci prospettava il degrado che c'era sulla Terme Nuove. Sono passati giusto due mesi e ci siamo riattivati prendendo come spunto appunto la riapertura della Terme Antiche. Sono chiuse quasi dal 1997 se non per un paio d'anni dove sono state fatte delle manifestazioni, ma le fontane erano chiuse. Ci siamo incontrati per la riapertura delle fonti alle fatidiche due ore quotidiane. Una volta le terme erano aperte un'ora al mattino e un'ora al pomeriggio. Il motivo vero e proprio della chiusura non lo conosco, posso dedurre che ci sia qualcosa di tecnico, ma ormai sono passati troppo anni, non capisco il motivo sinceramente. Lo scopo del flash mob è appunto ridare ai cittadini il riutilizzo delle terme cosi come avveniva un tempo.
Il Sig. Alfonso Turcio ha partecipato perché a suo giudizio "E' una iniziativa importante per un tema molto serio. Le acque di Castellammare sono afrodisiache, se noi le utilizziamo nel giusto modo, potrebbero essere annoverate come acque afrodisiache e portare introiti alla città. La mescita libera è una cosa giusta, bisognerebbe informare il cittadino delle qualità delle acque cosi potremmo avere un minor costo sulla sanità in quanto l'utilizzo delle nostre acque diminuirebbe l'utilizzo dei farmaci."
Anche la Sig. Gloria Cosenza ritiene che sia un'iniziativa importante ma aggiunge "vedo poca partecipazione da parte della cittadinanza, questa rassegnazione non me la spiego, dobbiamo lottare per quello che madre natura ci ha dato. Mi sarei aspettata una piazza piena invece purtroppo vedo poca sensibilità. Eppure è un problema nostro, è la nostra città. Ormai i nostri figli stanno scappando da questa città perché non dà più prospettive, dobbiamo riprenderci con tutte le forze di quello che madre natura ci ha donato. Io faccio parte dell'associazione "Città Viva", abbiamo lottato e lottiamo da anni per la gestione dell'acqua c
he deve tornare pubblica. Come componente ho seguito sempre il problema perché penso che l'acqua sia un bene assoluto e primario e i cittadini ne devono avere diritto. Abbiamo tanti beni ma non li sappiamo sfruttare, un po' la politica ma anche noi che siamo rassegnati. Ci dobbiamo svegliare, per i nostri figli."
Marilena Cuomo sottolinea un altro aspetto importante: "Oltre alla sensibilizzazione cittadina ovviamente, beh, è inutile dirlo, ci sono i lavoratori termali che ormai non lavorano da anni. Speriamo che anche questo nostro piccolo contributo possa aiutarli nella battaglia per riavere il loro posto di lavoro.
Infine accogliamo l'appello di un cittadino :"L'acqua è vita, negare il diritto all'acqua è una cultura di morte. Negare questa ricchezza ai cittadini è quanto di più becero e anticostituzionale possa esistere. Abbiamo una Gori che sta diffondendo una cultura di morte nel momento in cui distacca gli utenti, come dice lei, morosi. In quel momento dichiara morte a quella famiglia. Dobbiamo riappropriarci dell'acqua, dobbiamo toglierla ai privati e ridare finalmente ai cittadini quello di cui hanno diritto".
Il corteo è partito dalla Cassarmonica, poco folto, nonostante ci si aspettasse una maggiore partecipazione visto l'attenzione mediatica per l'evento. Durante il tragitto vi sono state piccole soste con le esibizioni dei Batacoto, la prima scuola di samba del Sud Italia che è stata fondata agli inizi degli anni '90 dall'artista stabiese Carlo Todisco e che oggi costituisce nel panorama artistico musicale nazionale un'importante realtà e un momento di aggregazione per i giovani, attraverso lo studio e l'apprendimento tecnico percussivo della tradizione musica afrobrasiliana. Punto di arrivo Piazzale Amendola, naturalmente davanti ai cancelli delle Antiche Terme dove ha chiuso la manifestazione la gradita esibizione di Tony Cercola, il "percussautore" napoletano che mischia la sua cultura etnico-mediterraneo alle culture di altri continenti, arricchendosi delle influenze di sonorità balcaniche, ma anche cubane, africane, argentine.
Hanno fatto sentire la loro voce i membri del Pre-Occupy: "Questa manifestazione è stata organizzata per chiedere alla Regione e al Comune di riaprire le fonti delle Antiche Terme che oggi sono in completo stato di abbandono. Dopo l'abbandono viene l'oblio, si perde la memoria del sapore, dell'odore, della qualità della nostre acque. L'apertura alla cittadinanza per 2 ore al giorno consentirebbe agli stabiesi di riprendere contatto con le proprie acque termali e renderebbe concreto il controllo popolare sulla risorsa naturale più importante del nostro territorio"
La prima di una lunga serie di iniziative, promette PRE-OCCUPY, che saranno rese note alla cittadinanza sia attraverso la rete telematica sia attraverso opera di volantinaggio per la città.
"Chi ha a cuore il futuro di Castellammare deve partecipare, perché la partecipazione è il sale della democrazia"
Libertà è partecipazione....cosi insegnava Giorgio Gaber. Cambiare è possibile ma occorre, appunto, partecipare.