Per anni in edifici pubblici senza autorizzazione, secondo vecchie assegnazioni legate a un’epoca ormai superata. A Castellammare di Stabia scatta l’operazione recupero sugli alloggi comunali occupati da ex custodi o dai loro familiari. Il Comune ha deciso di richiedere il pagamento dei canoni di locazione per chi ancora oggi abita in scuole, musei e mercati senza alcun titolo, chiedendo inoltre il saldo degli arretrati maturati dal 2021 a oggi. La cifra stimata è di circa 80mila euro, relativa a otto immobili ancora occupati, e rappresenta solo una parte di un problema molto più ampio che riguarda il patrimonio immobiliare pubblico.
Quella degli alloggi degli ex custodi è una vicenda che si trascina da decenni sul territorio provinciale, regionale e nazionale: chi svolgeva mansioni di guardiania in edifici pubblici riceveva un’abitazione di servizio. Con il passaggio dei collaboratori scolastici sotto la gestione statale e il progressivo pensionamento dei custodi, il vincolo tra la funzione lavorativa e l’alloggio si sarebbe dovuto interrompere. Invece, in alcuni casi, quegli appartamenti s
ono rimasti abitati ben oltre il termine del rapporto di lavoro, spesso passando da una generazione all’altra senza alcuna regolarizzazione.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale è duplice: da un lato, ristabilire un principio di equità e legalità; dall’altro, rientrare di risorse economiche che potrebbero essere investite in servizi e opere per la collettività. L’amministrazione ha stabilito un tariffario per regolamentare l’occupazione di questi spazi a partire dal 2025, con l'obiettivo di riportare ordine nella gestione degli immobili pubblici, recuperando somme che potranno essere destinate ad altri interventi sul territorio. L’operazione si inserisce in un più ampio processo di razionalizzazione del patrimonio comunale, con l’intento di garantire un utilizzo più efficiente delle risorse pubbliche. L’attenzione resta alta sulla gestione degli immobili di proprietà dell’ente, con l’obiettivo di assicurare che vengano utilizzati secondo le normative vigenti e nel rispetto dell’interesse collettivo.