Cronaca

Castellammare - Estorsione ad un imprenditore beneventano, due uomini dei D'Alessandro in manette

Ieri mattina alla consegna della prima tranche, la somma di 15mila euro, hanno fatto irruzione gli uomini della Squadra Mobile di Benevento che li hanno arrestati con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

di Claudia Scotognella


   Immagine di repertorio

Comprare una importante azienda agricola in Romania. Un affare per un imprenditore di Benevento, l'occasione per chiedere il pizzo per due pluripregiudicati di Castellammare vicini al clan D'Alessandro di Scanzano. Avevano imposto il versamento di 150mila euro per dare la possibilità all'imprenditore beneventano di concludere tranquillamente la sua trattativa in Romania. Nazione dell'Est Europa che secondo gli investigatori dell'Antimafia è una zona di business per la cosca scanzanese. Ma ieri mattina - poco dopo le 10 - alla consegna della prima tranche, la somma di 15mila euro, hanno fatto irruzione gli uomini della Squadra Mobile di Benevento che li hanno arrestati con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Si tratta del 43enne Antonio Russo, soprannominato "Sparam m'piett", e il 35enne Michele Scarano, entrambi stabiesi già noti alle forze dell'ordine. Sono loro i due estorsori ad essere finiti in manette nell'ambito del blitz dei poliziotti di Benevento nell'ambito di un'operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. I due sono stati sorpresi dagli agenti in via Avellino mentre si stavano facendo consegnare 15mila eu

ro dall'imprenditore beneventano. Russo, già condannato in primo grado per associazione mafiosa per la sua 'militanza' nel clan D'Alessandro, e Scarano non sapevo di essere seguiti dagli inquirenti che avevano raccolto la denuncia dell'uomo. Nel 2012 l'imprenditore sannita avrebbe deciso di acquistare una grande azienda agricola in Romania. Nella trattativa, però, si erano inseriti i due uomini che avevano chiesto l'ingente somma, da pagare in diverse tranches, in modo tale da far concludere senza problemi l'affare. Quello di ieri mattina sarebbe dovuto essere il primo pagamento che la vittima avrebbe dovuto versare ai due malviventi. Russo, volto già noto per i suoi precedenti, perché nel 2010 era stato condannato in primo grado al 416 bis come affiliato al clan camorristico dei D'Alessandro. Successivamente avrebbe lasciato la famiglia di Scanzano per unirsi al gruppo criminale soprannominato dei "falsi pentiti" fondato da Raffaele Di Somma alias ò ninnillo, boss detenuto di Santa Caterina. Un gruppo che avrebbe dovuto gestire il boss Di Somma per conto dei D'Alessandro. Mentre Scarano ha alle spalle precedenti per rapine, furti e droga.


lunedì 2 febbraio 2015 - 17:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



Gli ultimi articoli di Cronaca