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Castellammare - D'Apuzzo all'attacco: ''Altro che cambiamento, è stata una truffa politica''

Il duro j’accuse del consigliere comunale contro la maggioranza: “Coalizione costruita solo per vincere. Città paralizzata, cittadini spettatori di una sceneggiata ''.


Un anno dopo le promesse di rinnovamento, il consigliere comunale Mario D’Apuzzo rompe il silenzio e affonda il colpo contro l’amministrazione in carica. Con un comunicato dai toni durissimi, D’Apuzzo accusa la maggioranza di aver ingannato i cittadini con slogan e promesse rivelatisi, a suo dire, pura propaganda elettorale. “Un anno fa ci promettevano trasparenza, partecipazione, progettualità – scrive – oggi ci ritroviamo con una città paralizzata e una coalizione sfaldata”. L’affondo più diretto arriva contro le dichiarazioni del dirigente nazionale del Partito Democratico, Nicola Corrado, che in un’intervista avrebbe ammesso la natura puramente elettoralistica della coalizione di centrosinistra: “Abbiamo costruito una coalizione mostruosamente grande, solo per vincere”. Parole che, per D’Apuzzo, confermerebbero la mancanza di una visione politica concreta. “Altro che cambiamento: è stata una truffa politica, un’operazione cinica per conquistare il potere, senza alcuna progettualità”, tuona il consigliere. Nel mirino anche il clima interno alla maggioranza, descritto come una “guerra tra bande” fatta di “riunioni carbonare nella Reggia di Quisisana” e silenzi su temi cruciali per la città: “Nessuna parola sul progetto folle di abbattere il Solaro, nessun confronto sul Piano Spiagge o sul PUC, concessioni demaniali elargite senza

trasparenza”. Ma il passaggio più controverso riguarda la questione della criminalità organizzata. D’Apuzzo respinge al mittente le accuse spesso rivolte ai governi di centrodestra, ribaltando la narrazione storica: “Negli anni di massima espansione dei clan, chi governava Castellammare? Chi amministrava quando si pagavano stipendi comunali a dipendenti in carcere? Per almeno due decenni a guidare la città è stata quell’area politica che oggi pretende di darci lezioni di legalità”. Il consigliere denuncia una “tolleranza silenziosa” nei confronti della criminalità organizzata da parte delle classi dirigenti del passato, e sottolinea: “Io non uso il termine ‘Camorra’ con leggerezza. Parlo di criminalità organizzata perché c’è già troppa retorica attorno a certi fenomeni. Ma bisogna dire le cose come stanno”. Non manca, infine, un appello alla rottura con “le ipocrisie e il finto progressismo”: “Castellammare è una città ferita ma può rialzarsi. A patto di abbandonare il teatrino delle colpe scaricate e il trasformismo nei fatti. Serve una politica libera, coraggiosa, senza padroni né nelle segreterie né nei sottoboschi del potere”. Un intervento, quello di D’Apuzzo, che promette di scuotere il dibattito politico stabiese. E che pone interrogativi destinati a restare aperti: la città riuscirà davvero a voltare pagina?


venerdì 4 luglio 2025 - 21:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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