Cronaca

Castellammare - Da protagonista di una serie TV a oggetto di una tesi di laurea. Pupetta Maresca si racconta

La giovane stabiese Federica Cotticelli intervista la protagonista delle cronache degli anni '50 per completare la sua tesi di laurea ''Criminalità e devianza: il caso di Assunta 'Pupetta' Maresca''.

di Annalibera Di Martino


Federica Cotticelli, giovane stabiese, qualche giorno fa ha chiuso il suo percorso di studi con una tesi di laurea presso l’università Lumsa di Roma. Fin qui, sembrerebbe una storia come tante, il racconto di una ragazza che realizza il suo sogno, quello dei suoi genitori, dei suoi amici e di chi le sta vicino. Ma la sua storia ha qualcosa di più particolare che la lega, anche durante la discussione della tesi, alla città di Castellammare.

Divenuta la settimana scorsa dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche, Federica ha discusso un elaborato intitolato "Criminalità e devianza: il caso di Assunta 'Pupetta' Maresca", andando a toccare la storia di uno dei personaggi più celebri della nostra città.

Lady Maresca è uno dei simboli della cronaca degli anni 50, precisamente del 1955 quando decise di farsi giustizia da sola ed uccidere il camorrista Antonio Esposito detto Totonno ‘e Pomigliano che aveva tolto la vita a suo marito Pasquale Simonetti noto a tutti come Pascalone ‘e Nola.

Oggi, a distanza di molto tempo, dopo anche una serie televisiva “Pupetta il coraggio e la passione” che ha cercato di ricostruire la sua storia, si racconta ad una giovane stabiese, la quale davanti a sé ha trovato una donna celebre che nasconde dietro quel viso iconico una profonda e semplice umiltà.

Com’è nata l’idea di una tesi su Pupetta Maresca?

L'idea di una tesi su Pupetta Maresca è nata già anni fa quando mio padre per puro caso si trovò a raccontarmi la sua storia. Rimasi molto affascinata dal suo coraggio e dalla sua forza e mi chiedevo dal punto di vista psicologico cosa può spingere una persona a compiere determinati atti.


Quali sono le sensazioni provate nell’incontro con la donna?

Inizialmente, quando l'ho incontrata, provavo un po' di soggezione. La stessa soggezione che si prova quando ci si trova dinanzi ad una persona importante. Ma ho scoperto poi una persona tanto umile che mi ha raccontato una storia come una nonna che racconta una fiaba ai suoi nipoti.

All’interno dell’elaborato cosa ha cercato di dimostrare?

Ho cercato di far capire chi è davvero la Donna Pupetta, donna d'onore, al di fuori dell'immagine pubblica che le era stata cucita addosso anni fa.

Cosa le resterà di questa esperienza?

Una grande lezione di vita. Quando ha saputo che il mio sogno è quello di diventare una psicologa penitenziaria mi ha raccontato tutto quello che i suoi occhi avevano visto in carcere e mi ha augurato di realizzare il mio sogno e mi ha pregata di trattare bene tutte quelle persone, che è giusto che siano li a pagare il loro debito con la giustizia, ma non è giusto che debbano pagare in modo talmente brutale da rischiare di perdere la loro dignità di persona. Sicuramente seguirò il suo prezioso consiglio che cuatodiro gelosamente.

Pupetta crede fermamente nei giovani, nella loro forza di volontà e nella loro caparbietà ed è per questo che ha accettato di parlare con Federica da donna ormai libera. É stata sicuramente il simbolo di un’epoca, quello delle lotte di potere tra clan, come quello di Cutolo, ma grazie all’immaginario collettivo creatosi con la realizzazione di prodotti televisivi, anche un simbolo di coraggio, quello di chi riscatta i propri affetti anche affrontando i poteri più forti.


lunedì 23 luglio 2018 - 14:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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