Aggressione omofoba nel pomeriggio di domenica scorsa in villa comunale. Una coppia di giovani ventenni dell’hinterland partenopeo è stata aggredita da un gruppo di coetanei mentre erano seduti sulle panchine del lungomare stabiese godendosi il tramonto. Un episodio che ha mosso le coscienze di tanti in città e fatto registrare l’intervento anche di alcuni esponenti politici locali. Tra questi, oltre al sindaco Gaetano Cimmino, anche il gruppo Giovani Democratici-Castellammare di Stabia, i quali scrivono:
«È ora che le istituzioni lancino un segnale a questi cittadini a partire dal riconoscimento della natura di queste aggressioni. Mercoledì 27 Ottobre al Senato ci sarà un passaggio fondamentale affinché questo avvenga, con il voto sugli emendamenti ostruzionistici al DDL Zan, presentati dai parlamentari del centrodestra, che ancora una volta dimostrano la loro totale indifferenza per i diritti delle persone.»
«Questo disegno di legge deve necessariamente essere approvato al Senato, dato che ulteriori modifiche avrebbero il risultato paradossale di introdurre discriminazioni all'interno della comunità LGBT+.»
«Alla
luce di quanto avvenuto domenica, crediamo che sia dovuto un segnale anche da parte delle istituzioni cittadine. A partire dal sostegno ad una legge che finalmente renda possibile punire questi crimini per quello che sono cioè crimini d'odio per arrivare ad attività promosse direttamente dall'Amministrazione Comunale a sostegno della comunità LGBT.»
«A questo proposito chiediamo che sia calendarizzata e approvata dal consiglio comunale la mozione presentata, ormai cinque mesi fa, da noi Giovani Democratici insieme al Capogruppo consiliare del PD Francesco Iovino, in cui si chiedeva un sostegno del consiglio al DDL Zan, la promozione da parte dell'amministrazione di azioni di contrasto al sessismo, alla discriminazione di genere, all'omotransfobia e all'abilisimo, l'adesione dell'amministrazione alla Rete di Regioni, Province Autonome e Enti Locali per la prevenzione e il contrasto dei crimini d'odio (RE.A.D.Y), rete di cui fanno già parte il Comune di Napoli e i comuni limitrofi di Pimonte e Vico Equense.»
«Chiediamo che questo sia il primo passo di un percorso da parte della Città volto alla sensibilizzazione dei cittadini e alla lotta ai crimini d'odio.»