Cronaca

Castellammare - Consumo di droga, la relazione choc del Sert

Il Servizio di Tossicodipendenze (Ser. T.) presenta la relazione annuale per il 2009 delle proprie attività di prevenzione e cura prestate per il comprensorio dei Monti Lattari.

di Vincenzo Vertolomo


Il Servizio di Tossicodipendenze (Ser. T.) presenta la relazione annuale per il 2009 delle proprie attività di prevenzione e cura prestate per il comprensorio dei Monti Lattari. In particolare il Ser. T. di Castellammare di Stabia presente in via Alcide De Gasperi, confluito nella nuova Asl Na3 Sud del Distretto Sanitario 80, diretto e gestito da medici, sociologi e assistenti sociali, ha presentato la relazione annuale per le attività svolte per i Comuni Sant'Antonio Abate, Pimonte, Lettere, Gragnano, Casola, Agerola e Santa Maria la Carità. Secondo il Servizio di Tossicodipendenze diretto dal Direttore Responsabile, il dottore Bruno Aiello, il fenomeno delle tossicodipendenze e delle dipendenze sono un fenomeno "dinamico" ed in continua trasformazione che registra un aumento graduale dell'uso e del consumo di sostanze stupefacenti fra i ragazzi ed i giovani, anche se l'età media dei consumatori abituali è di 29 anni, rilevando un invecchiamento della utenza "storica". Circa il 30% dei dati campionati, sono stati inviati dalla Prefettura o da un altro Organismo Giudiziario "per segnalazione" durante i controlli delle forze dell'ordine. Ma secondo le indagini e gli studi, ci sono altri dati allarmanti che fanno preoccupare: secondo il documento relazionato dal Servizio di Tossicodipendenze, l'eroina, tenendo conto anche quella fumata, torna ad essere la sostanza primaria di abuso fra i giovani, dopo qualche flessione negli anni scorsi rispetto all'utilizzo della stessa, unitamente alla cocaina e ai cannabinoidi utilizzati in età sempre più adolescenziale, mentre l'abuso di alcool tra i giovani è una costante, divenuto ormai un'abitudine. Se questi sono dati molto attendibili, lo è anche il fatto che solo il 2% della popolazione giovanile di questi Comuni nell'anno 2009, intendendo fino all'età di 29 anni, ha "frequentato" un Ser. T., Servizio Tossicodipendenze, andando a rappresentare solo il 7% dell'utenza totale dello stesso. Secondo il documento prodotto dal dottore Bruno Aiello, si sta evolvendo il consumo di stupefacenti tra i giovani, perché esso non è rappresentato più dal legame tra abuso di sostanze stupefacenti e degrado socio-economico-ambientale, ma secondo gli studi e le indagini, sta aumentando la percentuale di utenti con scolarità medio-alta e lavoro retribuito (il titolo di studio: 54% media inferiore e 25% media superiore). Infatti il 37% dei soggetti in cura e/o intervistati, dichiara di svolgere un lavoro stabile ed il 28% saltuario; il 3% è costituito da studenti. Solo il 29% si dichiara disoccupato. Il nuovo tossicodipendente, perché di tossicodipendente si tratta, anche se l'utente, o per meglio dire la persona stessa, non ne ha coscienza, è più istruito, meno disoccupato e viene al Servizio prevalentemente perché segnalato e non intende effettuare alcun "percorso" riabilitativo motivato. Purtroppo questa pericolosa realtà "fotografata" dal Ser. T. nei territori dei Comuni dei Monti Lattari, rappresenta solo una punta dell'iceberg: chi afferisce ad un Servizio, volontariamente o perché obbligato, rappresenta certamente la minima parte del fenomeno, anche se significativa. Da una analisi e mappatura etnografica del territorio emerge che circolano, per esempio, le droghe sintetiche nelle discoteche, anche se questo fenomeno non è rilevato ai fini dei Ser. T. in quanto questo target di con

sumatori, non ritenendosi dipendente, non afferisce al Ser. T. e c'è da considerare i ripetuti sequestri di piantagioni nelle aree montane o il ritrovamento dispacci di sostanze stupefacenti o abusi di alcool. Inoltre nell'intero anno del 2009, sono stati rilevati le crescite continue di altri tipi di dipendenze: cominciano a slatentizzarsi altri fenomeni, quali l'azzardo patologico, le dipendenze dai giochi elettronici ed i disturbi dell'alimentazione. In lieve decremento il numero dei soggetti inviati presso strutture socio-riabilitative residenziali ed è notevole il numero di soggetti che, pur inviato, non completa il programma benché sul territorio ci sono tre Comunità Residenziali Convenzionate. Secondo la relazione annuale del Ser. T. è difficile quantificare i decessi droga-correlati, in genere sottostimati  - ciò, purtroppo, è confortato dai dati - in quanto non sono annoverate, neanche nel registro generale di mortalità, tra le cause di morte quelle indirettamente riconducibili all'abuso di sostanze come le stesse "stragi del Sabato sera" sono indirettamente riconducibili ad abuso di sostanze non ultimo l'alcol. Una parentesi a parte meriterebbe l'alcol: il significato sociale e culturale dell'alcool, inteso primariamente come vino, nelle nostre realtà, può essere un punto di partenza che, unitamente all'abuso dello stesso e di superalcolici e birra, danno il via alla Dipendenza da Alcool che, in ogni caso, sta divenendo ovunque un problema medico e sociale di rilevanza straordinaria. Anche perché in una società vastamente e stabilmente abituata all'uso e al controllo sociale di sostanze psicoattive, come è l'alcool, ma anche la nicotina delle sigarette, il contatto con la sostanza psicoattiva non è sufficiente di per sé a produrre fenomeni di dipendenza, per cui è da riproporre con forza la "quaestio" della differenziazione tra abuso e dipendenza e tra tipologie differenti di "trasgressori". La relazione annuale del Ser. T. secondo il Dirigente Responsabile, ha il compito di informare e comunicare le istituzioni Pubbliche preposte per far attuare delle serie procedure di cura e prevenzione delle tossicodipendenze dei giovani: "Attraverso indagini e studi, abbiamo fornito dati e informazioni indispensabili affinché le Istituzioni pubbliche preposte, ma anche chiunque lo voglia, si attivi per una prevenzione primaria e secondaria multimodale che l'attuale realtà territoriale esige con una forza così marcata, e manifesta, almeno all'occhio del tecnico, che ci pare inconcepibile non sia stata rilevata ed assunta come priorità assoluta. Avere le conoscenze sulle modifiche delle caratteristiche del fenomeno, in termini di tipologia di sostanze, tipologia di utenza, di modalità e relative conseguenze, rappresentano elementi utili, oseremmo dire indispensabili, ad orientare scelte determinanti, per eseguire le nostre attività di cura e prevenzione dei giovani dall'uso sconsiderato di stupefacenti. Raccolti i dati - conclude il Dottore Bruno Aiello, Direttore Sanitario del Ser. T. - e appropriatamente elaborati e convertiti in informazioni utili, tempestive, rilevanti, valide e convenientemente accessibili, si può immaginare, a fronte di tali domande articolate, una risposta che non può che essere multimodale per realizzare iniziative e progetti atti a prevenire le tossicodipendenze".


lunedì 18 gennaio 2010 - 9.11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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