Segni di un grande passato che, ormai, non esiste più. Lungo corso De Gasperi, a Castellammare, si possono scorgere numerosi capannoni ex industriali che contribuiscono al degrado dell'area innalzando notevolmente i tassi d'inquinamento. Salvo alcune attività ancora funzionanti, specialmente nel tratto tra Marina di Stabia e il famoso centro residenziale del Palazzo dei Tedeschi, sono diverse le attività abbandonate con le rispettive strutture in pessime condizioni. Non si esclude, infatti, la presenza di amianto o di altre sostanze inquinanti all'interno di queste aree del tutto inutilizzate. Nella riqualificazione del waterfront (quasi del tutto terminato), grazie ad alcuni fondi europei («Piu Europa»), alcuni fabbricati dovevano essere abbattuti per far posto a delle piazze e delle nuove aree verdi. Alcuni privati, però, hanno bloccato il tutto contribuendo al restyling parziale dell'area. Ovviamente non sono solo questi i problemi di un'opera pubblica più tormentata e complicata di quella in villa comunale: la mancata collaborazione con alcuni imprenditori ha complicato, in fase iniziale, il progetto.
Si iniziò a discutere della riqualificazione di quest'area durante l'amministrazione Vozza quando, addirittura, si era pensato di abbattere tutte le costruzioni presenti in questo tratto di strada (compresi i centri residenziali) e spostarli in altre zone della città, grazie anche ai grandi aiuti economici che arrivavano dalla Regione Campania. I progetti di Vozza, però, furono subito accantonati d
opo alcuni passi falsi in consiglio comunale (era ormai alla fine del suo mandato) e per la dura opposizione, come già ricordato, degli imprenditori. Si opposero alla riqualificazione non solo coloro che avevano ancora delle attività funzionanti lungo corso De Gasperi ma anche coloro che invece avevano deciso di delocalizzare. Al momento, la situazione più critica è immediatamente dopo Marina di Stabia dove sono presenti diverse costruzioni abbandonate mentre, a ridosso della villa comunale, pochi capannoni sono stati riconvertiti (sono nate diverse attività commerciali).
L'aspetto preoccupante, inoltre, è che alcune di questi immobili abbandonati hanno anche un accesso lungo la spiaggia che quindi è costellata, in diversi punti, di varie pedane in cemento del tutto inutili. In un'ottica di riqualificazione generale, con il raggiungimento della tanta agognata balneabilità, tutte questi capannoni dovrebbero essere recuperati e riutilizzati così da ridare lustro ad una delle aeree più caratteristiche della città. Km di costa abbandonati che potrebbero essere il fiore all'occhiello di Castellammare. Una nuova riqualificazione, questa volta di tutti gli immobili presenti con i dovuti accordi tra Comune e privati, potrebbe aiutare la crescita anche di Marina di Stabia, vera e propria oasi nel deserto. In altre città si sta già puntando sul recupero degli ex centri industriali, primo passo per diventare a tutti gli effetti una Smart City con i vantaggi del caso: a Castellammare quando?