«Nursing Up e Fsi-Usae non parteciperanno all'incontro di domani con i vertici dell'Asl Na3 Sud». A dirlo sono i rappresentanti sindacali delle due siglie a poche ore dall'incontro di domani per discutere del contratto di lavoro e delle modifiche al regolamento. «Le scriventi organizzazioni sindacali devono ancora una volta a constatare come il livello delle corrette relazioni e prerogative sindacali viene ripetutamente ignorato in questa Azienda. Ricordiamo che dalla sottoscrizione del Contratto (Giugno2018) le scriventi hanno sollecitato l’apertura di tavoli di trattativa secondo le norme e termini indicati dal CCNL, per arrivare ad un Contratto unico, coerente con l’ impianto Contrattuale , ma tutti i richiami alle regole sono rimasti inascoltati. L’ipotesi di accordo sulle fasce fatto pervenire dall’Azienda (senza entrare nel merito) è inaccettabile, in quanto in violazione del ruolo del Sindacato sancito nel CCNL» spiegano.
«Come è possibile inviare una proposta di regolamento che disciplina il trattamento economico per diversi anni solo poche re dall’ incontro, senza nemme
no dare il tempo alle OO.SS. ed alla RSU di prenderne visione e di discuterlo serenamente? I casi sono due: O si ritiene marginale l’apporto sindacale, oppure si tratta di cose già decise in modo ristretto fuori dai tavoli di trattativa ufficiali. In entrambi i casi non ci siamo! Ricordiamo che non sarebbe la prima volta assegnare le fasce in modo retroattivo, per cui suona come pretestuoso e provocatorio affermare (come fa l’Azienda) che “ In mancanza l’Azienda non
potrà procedere all’attribuzione” ciò nel momento in cui si continuano ad elargire compensi pur in mancanza di atti (vedi pronte disponibilità, compensi incentivanti e potremmo andare molto avanti)»
Nursing Up e Fsi-Usae chiedono «la Costituzione della delegazione Trattante secondo il vigente CCNL; del Comitato ex art.7; la Trasparenza nelle scelte del personale per i progetti, il rispetto del ruolo indacale». In pratica «nient'altro che l'applicazione delle regole sancite dal CCNL, di cui il Direttore Generale quale legale rappresentante dell’Ente ne è garante».