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Castellammare - Camorra e politica, le risultanze dell'inchiesta della Dda imbarazzano l'amministrazione comunale

Dopo l'appello di una parte del centrodestra per l'invio della commissione d'accesso e le richiesta di chiarimenti dalla maggioranza, dalle prossime valutazioni del sindaco dipende il futuro del consiglio.


Castellammare di Stabia torna a vivere giorni di tensione politica. Dopo settimane di silenzi e sussurri, una parte del centrodestra locale ha rotto gli indugi chiedendo al sindaco Luigi Vicinanza di invocare l’arrivo di una commissione d’accesso, lo strumento che può portare alla verifica di eventuali infiltrazioni nella gestione amministrativa. Una richiesta che riapre scenari delicati e mette la città di fronte a un nuovo passaggio decisivo.

Per il primo cittadino, eletto con l’impegno di restituire a Castellammare stabilità e trasparenza dopo anni difficili, è il momento della verità. La sua amministrazione si trova oggi al centro di un equilibrio fragile, sospeso tra la necessità di preservare la fiducia e l'invito a non sottovalutare l’allarme lanciato a seguito delle risultanze delle recenti inchieste giudiziarie che hanno colpito duramente il clan D’Alessandro, gettando ombre su relazioni e contatti nel tessuto sociale della città.

La richiesta del centrodestra, seppur limitata a una parte della coalizione, pesa. Non solo per il contenuto, ma per il momento in cui arriva: dopo giorni in cui la maggioranza è stata attraversata da tensioni interne, e mentre il consigliere Gennaro Oscurato (non indagato) - al centro delle polemiche per i contatti emersi nell’indagine - ci tiene a evidenziare la correttezza del proprio operato.

Il sindaco ha finora scelto la via della prudenza, ribadendo pubblicame

nte che “chiunque abbia rapporti con la criminalità deve fare un passo indietro”. La città osserva, e l’amministrazione è chiamata a un atto di chiarezza che non riguarda solo la vicenda in sé, ma la tenuta morale e politica dell’intera maggioranza.

Invocare o meno la commissione d’accesso non è una scelta neutra. Da un lato significherebbe aprire la strada a un’indagine amministrativa ampia, con tutti i rischi che comporta in termini di immagine e stabilità; dall’altro, evitare di farlo potrebbe essere letto come un segnale di debolezza o di chiusura, alimentando ulteriori polemiche e sospetti.

Castellammare conosce bene le ferite di uno scioglimento, e proprio per questo ogni parola pesa più del solito. Ma allo stesso tempo, la città sa che la fiducia non si difende con il silenzio: si riconquista con la trasparenza.

Oggi il sindaco Vicinanza si trova dunque davanti a un bivio politico e istituzionale. Le sue decisioni, nei prossimi giorni, non definiranno solo la tenuta dell'amministrazione, ma l'impronta morale del governo cittadino e il modo in cui Castellammare affronterà il proprio futuro.

Qualunque sia la strada scelta, sarà un passaggio che lascerà il segno. Perché da qui in avanti, più che alle parole, sarà il coraggio delle scelte a misurare la distanza tra la politica e le ombre che da troppo tempo si allungano sulla città.


venerdì 14 novembre 2025 - 20:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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