Cronaca

Castellammare - Bimbo morto durante il parto, la rinuncia al cesareo desta perplessità. Parte l'inchiesta contro medici e infermieri

L'indagine coinvolge, in particolare, Eutalia Esposito e Salvatore Ercolano, per i quali si valuta l'ipotesi di reato per omicidio colposo. La dottoressa attraverso il profilo FB del figlio: «Nello stesso pomeriggio sono nate altre tre vite, solo una col cesareo».
Bimbo morto al San Leonardo, l'Area Civica: «Esposito ed Ercolano professionisti esperti»

di Giancarlo Esposito


Una tragedia immane scuote gli animi degli stabiesi. La morte del bimbo durante il parto nell'ospedale San Leonardo fa tornare d'attualità la questione legata all'opportunità di far ricorso con maggiore frequenza al cesareo in una struttura che vanta il record regionale di parti naturali e che, per tale ragione, è stata anche elogiata dal governatore Vincenzo De Luca quale simbolo dell'eccellenza sanitaria in Campania.

Il decesso del bimbo è finito nella mani della magistratura e la Procura di Torre Annunziata ha già aperto un fascicolo d'inchiesta sulla vicenda, valutando l'ipotesi di reato per omicidio colposo nei confronti dei medici e degli infermieri che avrebbero svolto un ruolo nel corso del parto finito in tragedia. L'indagine coinvolge, in particolare, i due esperti ginecologi Eutalia Esposito e Salvatore Ercolano, tra l'altro consiglieri comunali della maggioranza con Area Civica, che con ogni probabilità dovranno rispondere delle accuse dinanzi al sostituto procuratore Silvio Pavia e al pool di magistrati composto dal procuratore Sandro Pennasilico e dall'aggiunto Pierpaolo Filippelli.

A destare i sospetti maggiori sono due elementi: la gravidanza era stata ritenuta “regolare” e “non a rischio”, ragion per cui non c'erano i presupposti per un dramma così atroce, e il travaglio sarebbe durato ben 48 ore, troppo, secondo l'accusa, per giustificare il ricorso ad oltranza al parto naturale e la rinuncia al cesareo da parte dei medici. Enorme la disperazione dei genitori, entrambi del rione CMI, la 23enne Anastasia Iovane e il 24enne Francesco Graziuso, il quale, si racconta, avrebbe rincorso Eutalia Esposito nei corridoi dell'ospedale dopo aver saputo della morte di suo figlio, mentre la dottoressa si sarebbe poi rifugiata in una stanza per c

hiamare la polizia.

I due coniugi erano in attesa del loro primo figlio, ma le contrazioni di Anastasia si sarebbero fermate improvvisamente con la testa del feto ormai quasi fuoriuscita e in quelle fasi i medici non sono riusciti a salvare la vita del piccolo di circa 4 kg. Gli esperti dell'Asl Na3 Sud, intanto, hanno deciso di inviare un'équipe di esperti per verificare da prassi la correttezza delle procedure e la vicenda sarà trattata anche nella Commissione Sanità in Regione Campania, in seguito alla proposta del consigliere Francesco Emilio Borrelli, che ha chiesto di fare chiarezza immediata sul decesso del bimbo, “valutando anche l'ipotesi di sospensione immediata dei medici coinvolti qualora emergessero responsabilità evidenti”.

Eutalia Esposito si è difesa attraverso il profilo Facebook del figlio, spiegando che era “in abiti da lavoro e ancora al reparto, cercando di gestire e coordinare al meglio le attività, essendo strapieno. Nello stesso pomeriggio sono nate altre tre vite, solo una col cesareo. Sono vicina alla donna e al marito che soffrono la triste perdita”.

Ma intanto gli stabiesi si dividono tra difesa e accusa nei confronti dei medici, snocciolando le proprie esperienze relative alla gravidanza e al parto nell'ospedale San Leonardo. In tanti hanno puntato il dito contro i medici, responsabili a loro dire di avere a cuore il record di parti naturali piuttosto che la salute dei neonati, ma sono numerose anche le testimonianze dei ricordi felici e dei ringraziamenti nei confronti dei ginecologici del nosocomio stabiese. Toccherà, in ogni caso, alla magistratura fare chiarezza su una storia a tinte cupe, mentre una famiglia si dispera per una perdita che segnerà inevitabilmente la vita dei due giovani genitori.

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giovedì 24 agosto 2017 - 10:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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