Cronaca

Castellammare - Bentornata balneabilità sull'arenile, ogni giorno sempre più persone fanno il bagno in villa

Le opinioni continuano ad essere ancora contrastanti, ma intanto il tuffo nel mare antistante la villa comunale è realtà.

di Annarita Ferraiuolo


La questione della balneabilità e della sicurezza della spiaggia stabiese sta suscitando scetticismo e non poche polemiche. Nonostante i dati forniti recentemente dall’ARPAC abbiano indicato che le acque del lungomare stabiese siano balneabili, non sono pochi i cittadini che nutrono forti dubbi, specialmente a causa dell’inquinamento del fiume Sarno. Com’è noto, il Sarno lungo il percorso  raccoglie una grandissima quantità di acque contaminate, trasportandole fino al Golfo di Castellammare di Stabia. Secondo alcune fonti, i depuratori, costruiti durante il commissariamento gestito dal generale Roberto Jucci e gestiti da GORI, non bastano a risolvere il problema dell’inquinamento. La situazione che si è venuta a creare è paradossale perché, da un lato, la Regione Campania autorizza la balneabilità, dall’altro lato persiste il timore di un fiume che inquina il litorale stabiese in maniera assai visibile. “Restituire alla comunità di Castellammare di Stabia un chilometro di arenile è sicuramente un passo importante ma non certo risolutivo della gravissima emergenza ambientale vissuta dalla popolazione sarnese: ad oggi le reti fognarie incomplete e il collettamento dei reflui di molte città del bacino idrografico del Sarno sono problematiche molto più urgenti che richiedono attenzione immediata”, afferma il senatore del Movimento 5 Stelle, Orfeo Mazzella. Sui social si sono scatenate tante polemiche a riguardo. “I politici si stanno inventando di tutto per far credere la balneabilità e la salubrità del lungomare stabiese, ma fintanto che il Sarno scarica liquami e in penisola non potenziano i depuratori è solo utopia", qualcuno commenta. “Per quanto mi riguarda ho molti dubbi – scrive qualcuno – E in ogni caso mi ripugnerebbe fare il bagno in acqua stagnante a causa del molo della Fincantieri che non permette il riciclo e non so se lo stabilimento ancora smaltisce residui di lavorazione in mare.” C’è chi si domanda: “Ma tutti i depositi di metalli pesanti dovuti agli sversamenti dell'ex cartiera a Castellammare, che tutti i giorni sciacquava le vasche di vernice a base di piombo e cadmio, dove stanno? Volatilizzate?” C’è poi chi commenta: “Il problema importante a mio avviso che già si doveva essere pronti per la gestione. Il rischio è di creare un ghetto, confusione e gestione non del tutto legale. Non penso si possa andare avanti con sequestri continui. E comunque il rischio del ghetto è importante. Nessuna discriminazione, anzi, ma occorre pensare a come rendere il tutto eterogeneo, sereno, poco costoso e affascinante visto che comunque siamo in pieno centro e non siam

o a Nizza.” Inoltre, molti cittadini lamentano la presenza di topi nella zona. “Peccato per i roditori che fanno avanti e indietro sulla spiaggia”, si legge, “non farei il bagno nemmeno se fosse l'unica spiaggia al mondo.

Ma se da una parte c’è chi ne parla in negativo, dall’altra c’è chi è felice del traguardo raggiunto dopo oltre 50 anni di attesa. “Finalmente Castellammare ha riavuto il suo mare e può accogliere sulla sua amatissima spiaggia turisti e non, proprio come ai vecchi tempi”, ci dice uno stabiese con gli occhi pieni di gioia. “Sono contentissima che ci hanno ridato la spiaggia, qui si sta bene, ci vorrebbe soltanto più manutenzione”, commenta un residente della zona. “Perché così contro la balneazione? Dal mio punto di vista è il recupero di una attrazione turistica che può portare persone e più economia, oltre a restituire alla città qualcosa che tutti definivano come scempio”, osserva qualcuno. Tanti sono i bagnanti provenienti anche da altre parti dell’Italia che in questi giorni si stanno godendo il sole sul lungomare stabiese. “L’arenile è meraviglioso, speriamo che lo migliorino ulteriormente. Sono fiducioso”, dice un siciliano. “Apprezzo tantissimo ciò che hanno fatto e che stanno continuando a fare. Speriamo che i bagnanti si comportino da persone civili evitando di lasciare rifiuti sulla sabbia quando vanno via”, sostiene un bergamasco. Ci sono, infine famiglie che, non potendo affrontare i costi altissimi dei lidi di Pozzano, scelgono l’arenile per trascorrere una giornata al mare con i propri bambini. Ci si auspica che la città delle acque torni ad essere una meta ideale per le vacanze come lo era un tempo.

Un messaggio importante è stato lanciato in queste ora da Don Salvatore Abagnale, parroco della chiesa dello Spirito Santo. "A noi è affidato un grande compito - dice- Gioire di quanto si sta facendo, non solo con le parole, ma soprattutto nei fatti. Dobbiamo rispettare l’ambiente, non lasciando rifiuti in spiaggia e soprattutto, cercando di pulire dove troviamo bottiglie, buste e quant’altro. Lo so, mi direte: “ma non sono stato io?”. Sì, ma il cambiamento non si ottiene semplicemente evitando il male: occorre compiere anche il bene. E compiere il bene non significa non lasciare i rifiuti in spiaggia (questa non è un’azione buona: è una azione civile e normale, deve semplicemente avvenire). Il bene è invece fare qualcosa in più, compiere ciò che non è previsto ma che è necessario affinché altri comincino a porsi qualche domanda …".


mercoledì 14 agosto 2024 - 09:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



Gli ultimi articoli di Cronaca