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Castellammare - Beni confiscati, il Comune si impossessa dei terreni dei Cesarano

Terreni, case e capannoni da ieri fanno parte della proprietà del Comune di Castellammare

di genesp


La lotta alla camorra passa per il riutilizzo con scopi sociali dei beni confiscati. Il Comune di Castellammare di Stabia lo sa e sta provando già da tempo a restituire alla città delle acque ulteriori proprietà che per anni sono state in mano alle cosche stabiesi. È questo il caso di quattro terreni, un capannone e un appartamento localizzati nella periferia Nord di Castellammare che fino a qualche mese fa erano gestiti dall'ex esattore del clan Cesarano, Antonio Esposito. L'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati ha accolto la richiesta di Palazzo Farnese di poter entrare in possesso di questi beni che nei prossimi mesi potranno essere affidati a diverse associazioni per riutilizzare il tutto con scopi sociali. Si tratta di un imp

ortante affidamento considerato che per troppi anni il Comune non ha mai dato una decisa accelerata per l'acquisizione dei beni confiscati, che sono diversi nel territorio comunale. Ora però si prova a cambiare passo. Dopotutto a Castellammare si contano già alcuni casi di successo come per esempio il Circolo della Legalità che sorge in corso Garibaldi o l'Asharam in via Santa Caterina. E presto alla lista si aggiungerà anche un negozio da poco acquisito in via Plinio. Ora si aggiungono alla lista i terreni, una casa e un capannone (adibito a discoteca) da dover riutilizzare. Inevitabilmente la sfida per Palazzo Farnese è quella di offrire dei progetti che possano permettere alla cittadinanza di poterne usufruire a tempo pieno.


venerdì 21 gennaio 2022 - 11:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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