Ragazzi a dorso nudo, anziani distesi sulle panchine a prendere il sole, altri a farsi la doccia alle fontanine, altri ancora adagiati sulle aiuole alla ricerca di ombra. E’ questo lo scenario che da diversi giorni si materializza in villa comunale a Castellammare di Stabia. Un segnale che, complice anche la balneabilità ormai ritrovata in questo tratto di costa, i cittadini iniziano a vivere di più il litorale stabiese. Ma questo fa anche riflettere sull’opportunità di introdurre un regolamento sul decoro da tenere quando si sta in un luogo pubblico. Regole che esistono già in altre città turistiche, da Capri a Sorrento, da Amalfi a Positano, dove non si può passeggiare per le strade senza maglietta o addirittura in costume.
Castellammare si appresta a fare un
passo importante verso l’agognata meta di città turistica, e per questo deve in fretta adeguarsi a quelle che sono le migliori regole per fare in modo che la città possa essere vissuta con serenità dagli stabiesi e che la villa comunale non sia teatro di un grande caos. Dignità, decoro, vivibilità e sicurezza sono le direttrici da seguire. Per questo servono regole certe, precise e semplice. Come pure serve la collaborazione di tutti i cittadini, senza i quali i sogni non si potranno trasformare in realtà.
E se la balneabilità è stato per anni uno di questi sogni, l’altro è senz’altro quello di vedere riaperte le terme e le fonti di acqua acetosella e della Madonna. Speriamo che non bisognerà attendere anche qui oltre 50 anni.