Dall'ombra decennale a nuovo fulgore.
Le Antiche Terme riaprono, tra breve, dopo le ultime ristrutturazioni, e la Fincantieri, sembra, una volta superata la crisi della cantieristica, che non è solo nazionale ma globale, possa continuare la sua pluricentenaria fruttuosa attività, grazie alla presenza di maestranze di lunga esperienza. Chi non conosce il Centro Antico (o, per molti versi, storico), di Castellammare di Stabia almeno degli anni Cinquanta, e in particolare la zona che comprende il cantiere navale e le antiche terme, non riesce ad immaginare l'azione trainante costituita dal quartiere per tutta l'economia non solo cittadina, ma per l'intera regione ed oltre.
E' un rione soprattutto operario, naturalmente ora un po' meno, dove da millenni sgorgano copiose fonti di acque minerali di grande efficacia terapeutica, decantate da scrittori e sperimentate da grandi medici dell'antichità (Plinio, Columella, Galeno, Eliodoro, Simmaco, Cassiodoro, e si potrebbe continuare soprattutto fino agli specialisti dell'idrologia medica contemporanea). In tempi più recenti, però, nel quartiere si è sentita più forte la pulsazione del Centro antico, popolato da famiglie oneste e laboriose col capofamiglia spesso "mastro del cantiere". Altri abitanti sono: pochi professionisti, commercianti ed artigiani, qualche titolare di rinomato biscottificio.
Fino a pochi decenni fa, vi era poi un intenso via vai anche di alti ufficiali in servizio presso la Caserma della Marina Militare, Corderia Militare, l'unica statale esistente in Italia, ingegneri navali e funzionari, carabinieri e marinai.
Il quartiere comprende Via Benedetto Brin, Via Duilio, Antiche Terme Stabiane, Cantiere Navale. Benedetto Brin, ingegnere navale e ministro (1833-1898), fece ingrandire il cantiere, il più antico del Mediterraneo, dal quale sono state varate, tra le altre decine, le prime grandiose navi in acciaio e i due grandi velieri costruiti sulla scia di antichissime tradizioni, la Cristoforo Colombo e l'Amerigo Vespucci (diventata nave-scuola della marina militare); la strada parallela è dedicata al console romano Gaio Duilio; per le Terme Stabiane (antiche con le fonti di acque medicamentose), per distinguerle da quelle nuove sorte nel 1964 sul Solaro).
Oggi il rione antico, come s'è detto, è mutato a causa di emigrazioni ed immigrazioni, ma anche per quei processi evolutivi inevitabili che avvengono nella società nel corso degli anni e quasi sempre con risultati negativi: il Cantiere occupa sempre meno maestranze, non potendo reggere la concorrenza della cantieristica mondiale, la Corderia si è trasformata, la Caserma dei marinai non esiste più, le Antiche Terme, per fortuna, sono in ristrutturazione e prossime alla riapertura, mentre cresce continuamente una preoccupante vulnerabilità sociale con un diffuso malessere se non di grande degrado socio-economico dove non manca una evidente e profonda frattura generazionale tra la tranquilla - o quasi - gioventù degli anni Cinquanta, e quella più vivace - forse troppo - dei giorni nostri.
Ma è così: l'influenza assorbita, per fortuna molto parzialmente, da alcuni centri malavitosi un po' più distanti e la trasformazione comportamentale col passare degli anni hanno costituito certamente azione di zavorra per il mantenimento di livelli più alti di benessere e di più civica convivenza. Oggi anche la Chiesa locale, che tanto si prodiga attraverso un attento e continuo esercizio pastorale per la cura delle anime, fa fatica non poco ad essere sempre presente e con risultati che potrebbero ritenersi soddisfacenti considerato il contesto sociale: l'episodio delle processioni di san Catello, naturalmente parliamo di fatti episodici, ne è una turbolenta riprova. Ciò detto, non può essere messo in ombra un quartiere intero per occasionali
negativi episodi.
Appare naturale, ripetiamo, che la riapertura delle antiche terme e il rilancio dei cantieri navali, influiranno sicuramente, e in modo considerevole, sul risollevamento socio-ambientale del rione e di tutta la città. Se poi sarà ripresa, com' è auspicabile, l'attività dei chioschi di acquafrescai, si può guardare con maggiore fiducia alle future sorti di quella popolazione che troverà altre fonti di onesto guadagno. E il quartiere, caduto un po' in ombra, potrà incamminarsi su una strada più agevole in una prospettiva di rinnovato progresso socio-economico nel contesto di una città che sta disperatamente guadagnando terreno sul piano della legalità, dell'ordine democratico e della sicurezza pubblica.
In questo clima di rinnovata speranza, siamo certi che bisogna far valere anche qualche altra nostra prerogativa sulla riconosciuta bontà delle nostre acque. Sono acque minerali note e usate da oltre duemila anni ma lo slogan ripetuto dal centralino dice: " terme di stabia...dal 1836..., ecc.", quando si potrebbe dire semplicemente: "28 sorgenti di acque medicamentose già usate dai medici dell'antichità...".
Perché, in realtà, le terme antiche risalgono al Settecento, almeno come complesso organico, perché, abbiamo motivo di credere, che un piccolo complesso di semplici manufatti per attingere le acque in modo più confortevole, sia molto più antico. Tuttavia, si tratta di una prova di quanto detto, perché quando il 26 febbraio del 1956 fu avviata la demolizione del vecchio stabilimento per una completa ristrutturazione, fu abbattuto a colpi di piccone, anche l'antico fregio sul frontone d'ingresso con la data incisa del 1741.
E, insistere sulla lunga tradizione dell'uso terapeutico delle nostre acque, si direbbe la verità, perché in effetti, Castellammare di Stabia è stata particolarmente famosa proprio per la quantità di acque.
L'Anonimo Stabiano, nella sua "trascrittione della Città di Castello a Mare di Stabbia", risalente al Cinquecento, si dilunga molto sull'abbondanza delle acque minerali, dicendo, tra l'altro, che "Scaturiscono in Castell'amare varie e diverse acque in grande abbondanza e con gran diversita' poiche' l'Acque del sopradetto molino escono da due capi una participar da vene di ferro poiché tinge le pietre e le fa diventar Rosse, l'altra notesi esser... leggera e ambedue sono molto fredde e d'estate recano delizie a' coloro che goder vogliono della loro freddezza, quindi d'appresso esce una Acqua da certe pietre grosse et terminar verso il lido del mare et fanno lo medesimo effetto di far divenir rosse le pietre. In un casamento vicino all'orto di Ottavio Cuomo vengono altre Acque che sono freddissime ed hanno una qualita' che postovi l'uomo dentro sente un caldo mirabile. L'Autore aggiunge ancora: (Le acque ferrata - solfurea "oftalmica")
Dall' orto poi di detto Ottavio esce fuori unaltr'Acqua che l'intendenti dicono uscir da vena d'Allume, e quivi vicino sgorga un altro capo d'acqua che rosseggia e dicono passare per vene di ferro et i cittadini al continuo se ne bagnan li occhi sentendo gran giovamento perche' messa ne l'occhio elimina la lippedine, et i medici dicono essere quest'acqua giovevole alle donne sterili le quali per grassezza di humori non potessero generare, Non molto discosto da questa scaturiscono acque Solfuree e in grand' abbondanza in un molino di monache Carmelitane, e per tutta quella riviera scaturir si veggono l'istesse acque che recano cattivo odore: Ne' tavolieri poi di detta citta' calano giu' acque da vicini colli si buone e leggere, che i cittadini benché siano abbondanti d'acque, han fatto tutto per condurla dentro la citta'.