Dopo circa novant'anni, Castellammare rischia di perdere l'Azienda di Cura Soggiorno e Turismo.
Risale infatti allo scorso gennaio, da parte dell'Assessore al Turismo Pasquale Sommese, la nomina dei commissari di Ept e Aziende, funzionari regionali, che resteranno in carica fino al 30 giugno 2014, quando dovrebbe essere operativa la riforma che prevede la nascita di un'Agenzia turistica unica in Campania, con la cancellazione di Ept e Aziende di Turismo.
"Una scelta - dice Michele Starace, segretario cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà - che rischia di annientare l'attività svolta da questi uffici sul territorio. Come nel caso dell'Azienda di Castellammare, che rappresenta, anche grazie all'impegno dei lavoratori, un esempio di dedizione alla promozione turistica, nonostante le ridottissime risorse finanziarie. Per Castellammare la chiusura dell'Azienda è un altro colpo negativo. Non può essere accettata una scelta simile. Chiediamo al presidente Caldoro e all'Assessore Sommese di riflettere: la presenza di un Ufficio Regionale in città, in locali di proprietà pubblica, e che dunque non hanno costi aggiuntivi di fitto per la Regione, è un'occasione di rilancio turistico. Noi chiediamo che l'Azienda di Castellammare sia rafforzata, non chiusa. Che abbia più risorse umane e finanziarie per restare aperta anche di pomeri
ggio e nei giorni festivi, che offra sempre maggiori servizi, come si conviene a una città che punta sul turismo. Chiediamo al sindaco Nicola Cuomo di attivarsi rapidamente per chiedere un incontro con la Regione e scongiurare la chiusura, dopo 90 anni, di una delle più antiche Aziende Turistiche della Campania. Più antica - per dare il senso - anche di quelle aperte in località di rilievo internazionale come Pompei. Risale infatti al 1922 l'apertura di un ufficio di informazioni turistiche sul lungomare di Castellammare, nella piazza Nino Bixio (oggi occupata dall'edificio ex Fascio), utilizzato per fornire assistenza ai "forestieri". Con decreto interministeriale dell'8 maggio 1927 Castellammare di Stabia fu riconosciuta come Stazione di cura, con l'istituzione della "Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo di Castellammare di Stabia". L'Azienda ebbe varie sedi, fino a trovare ospitalità nell'edificio appositamente costruito in Piazza Ferrovia, su iniziativa di Francesco Pandolfi. Quei locali, frutto anche del lavoro e dell'abnegazione dei cittadini e degli operatori turistici di Castellammare, devono restare un presidio turistico. Facciamo appello alle istituzioni, alle Organizzazioni Sindacali, agli Operatori Turistici e del Commercio cittadini, alle Associazioni, affinché ci sia una mobilitazione unitaria per salvare l'Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Castellammare di Stabia e per avviarne il rilancio" conclude Starace.