Condizione già critica prima del Covid, a causa della chiusura di pronti soccorsi limitrofi mai riaperti, quali Scafati, Boscotrecase e Torre Annunziata. Questo ha creato, per il pronto intervento dell’ospedale di Castellammare di Stabia, una situazione pari a quella di una bomba a orologeria, con un bacino di utenza che, da quello della popolazione dell’area costiera, si è allargato da alcuni anni anche al territorio vesuviano e alla confinante provincia di Salerno.
E’ sconfortante, e allo stesso tempo allarmante, l’analisi condotta dal sindacato Nursing Up sugli ospedali italiani da cui emerge come il Pronto Soccorso dell’ospedale San Leonardo sia tra i 3 nosocomi nazionali più in difficoltà.
«Un pronto soccorso, quello del San Leonardo, in perenne sofferenza – si legge nella nota del sindacato - , con un numero di pazienti abnorme, ma dove, la maggior parte dei casi, non gravi, sarebbero tranquillamente gestibili al di fuori dell’ospedale, se non fosse per una sanità di prossimità sostanzialmente assente. Organici ridotti ai minimi termini, con al primo posto una voragine di infermieri che in estate si acuisce a dismisura. L’assenza, degli Oss, poi, diventa un ulteriore macigno sulle spalle dei professionisti dell’assistenza. I nostri referenti ci raccontano di un personale demotivato e stanco».
E nel report della Nursing Up non potevano mandare gli episodi di aggressione ai danni del personale medico ed infermieristico. «Negli orari notturni, con gli infermieri che non andrebbero certo lasciati soli e che invece finiscono troppo spesso alla mercé di soggetti poco raccomandabili, con cui basta una scintilla per accendere la miccia della rabbia e della violenza. La presenza di un presidio fisso di pubblica sicurezza? Ci ra
ccontano incredibilmente che c’è, esiste, ma è pericolosamente vuoto, perché il personale di polizia, ci dicono, è chiamato, suo malgrado, a dover coprire anche altre esigenze del territorio».
«Il report realizzato dal sindacato nazionale infermieri Nursing Up – commenta Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania - conferma tragicamente ciò che denunciamo ormai da quasi dieci anni: i pronto soccorso dei nostri territori sono al collasso nella totale indifferenza della Regione. A causa della gestione vergognosa di De Luca anche nella sanità, si chiudono i drappelli (più di 20 negli ultimi anni) e si ingolfano i pochi che restano ancora aperti, costringendo il personale sanitario a turni massacranti e i pazienti ad attese estenuanti, il tutto in un clima di tale esasperazione che porta spesso ad aggressioni nei confronti di medici e infermieri. La ‘trincea’ del pronto soccorso del San Leonardo di Castellammare è solo la punta dell’iceberg di una politica indiscriminata di chiusura dei Ps che rischia pure di allungare la lista dei decessi - che si ripetono proprio perché la distanza e i tempi per raggiungere il drappello più ‘vicino’ si è già rivelata fatale per molti pazienti -, e di un sistema generale campano che a fronte di un’emergenza continua e costante, si contraddistingue per organici ridotti all’osso, è mancante di Oss e non prevede nemmeno strutture di prossimità per affrontare i casi meno gravi. Ma il governatore non si illuda, continueremo nella nostra battaglia di civiltà, a difesa del personale sanitario e dei cittadini campani, perché qui da noi la salute, che questi signori hanno ridotto ad elemosina, torni ad essere un diritto» ha concluso Nappi.