Un incontro alla Sonrisa per discutere dell'affare Cirio e convincere il consigliere regionale Mario Casillo a ritirare gli emendamenti che bloccavano l'approvazione della legge. È quanto ricostruito dai giudici di Torre Annunziata nell'operazione Olimpo 3 che ha coinvolto diverse figure di spicco del panorama politico stabiese, regionale e nazionale. I fatti evidenziati dalla magistratura vedono protagonista Adolfo Greco, al centro di tutti e tre filoni di indagini (da quello dell'Antimafia arrivando poi alle indagini della Procura). In sua compagnia il deceduto Tobia Polese (conosciuto all'Italia intera come "il boss delle cerimonie") che aveva fondato la PolGre, società che avrebbe dovuto far partire i lavori nell'area ex Cirio. Ma a quell'incontro nel ristorante di Sant'Antonio Abate partecipò anche Mario Casillo, oggi capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale per discutere della sua posizione proprio nei banchi di Palazzo Santa Lucia. In questa occasione l'onorevole Dem avrebbe deciso di ritirare i suoi emendamenti che bloccavano l'approvazione della legge ma con la promessa che a gestire la realizzazione dell'impianto elettrico nei nuovi appartamenti della Cirio sarebbe stata una ditta da lui indicata e vicina anche all'esponente del Partito Democratico stabiese, Gennaro Iovino.
E Iovino secondo i giudici sarebbe stato fondamentale per raggiungere questo accordo. Contattato da Greco, lo stesso avrebbe organizzato un primo incon
tro preliminare nella sua abitazione alla presenza del figlio Francesco (oggi consigliere comunale) e anche di Luigi Greco (figlio di Adolfo) per discutere dell'area Cirio. Tale incontro è stato confermato da un'osservazione sul posto di una pattuglia inviata dalla Procura che accertò la presenza dei quattro uomini. Una conversazione dal tono cordiale, come si evince dalle intercettazioni della Procura, che evidenziano lo stretto legame che intercorreva fra i due. E non a caso Greco, qualche giorno dopo l'accordo, rivolgendosi a Polese evidenziò l'importanza di Iovino nella trattativa. Ad indicare il nome del leader del Pd stabiese sarebbe stato anche Nicola Corrado, ex segretario Dem e all'epoca dei fatti assessore della giunta di Nicola Cuomo. Tuttavia ad oggi Greco è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari mentre Gennaro Iovino e Mario Casillo sono solo indagati per traffico illecito di influenze.
Iovino a riguardo si difende: «Apprendo con sorpresa degli esiti dell’indagine giudiziaria che ha visto protagonisti, tra gli altri, alcuni esponenti politici del territorio stabiese, colpiti da misure cautelari. Sicuro della correttezza del mio operato e fiducioso, come sempre , nel lavoro della Magistratura, auspico una celere quanto puntuale risoluzione del caso, convinto che fatti e responsabilità ( se ve ne sono) saranno accertate nell’interesse di tutte le parti coinvolte».