“L’Acqua Rossa dal Chiatamone a Piazza Fontana Grande, la caldera vulcanica che cura”. Questo il titolo di un meeting che potrebbe tenersi il mese prossimo a Castellammare di Stabia. Un’iniziativa promossa dal Comitato promotore Progetto Hydrosophia in collaborazione con l’Associazione Laboratorio di Architettura Nomade dal Comitato Terme di Stabia, accolta con favore del sindaco Luigi Vicinanza e dal vicesindaco Giuseppe Di Capua.
Il progetto è stato illustrato al primo cittadino stabiese nel corso di un incontro a Palazzo Farnese a cui hanno preso parte il Comitato Terme di Stabia (rappresentato dal Presidente ing. Catello Lamberti e dal Tesoriere dott. Enrico Orazzo), Comitato promotore Progetto Hydrosophia (rappresentata dal Presidente prof. Gennaro Mantile e dai soci prof. Walter Iorio, dott. Osvaldo Balestrieri, prof. Delia Rocco), l’Associazione Laboratorio di Architettura Nomade (rappresentata su delega del presidente arch. Alexander Valentino, dall’arch. Daniela Allocca) ed il Comune di Castellammare di Stabia rappresentato dal Sindaco dott. Luigi Vicinanza e dal Vicesindaco dott. Giuseppe di Capua.
E’ stato l’ing. Lamberti ad esporre al Sindaco la proposta per la realizzazione di meeting di taglio culturale e scientifico anche a livello “internazionale” curato dalle due associazioni, seguito dal prof. Mantile che ha illustrato le ambiziose finalità del progetto, volte ad una complessiva valorizzazione e tutela delle acque sorgive e sotterranee abbondantemente presenti nel golfo di N
apoli. Da qui la ineludibile necessità di una proficua concertazione e collaborazione fra tutte le realtà culturali e scientifiche del territorio, nonché il convinto e autorevole appoggio di enti, istituzioni e, principalmente, di una illuminata condivisione degli amministratori locali.
L’arch. Allocca ha quindi definito il piano programmatico degli interventi proposti a partire dal novembre 2024 quando si potrebbe tenere la preennale della Acque Minerali Mediterranee da svolgersi a Castellammare di Stabia. A seguire le biennali di Napoli nel 2026, Atene nel 2028, Alessandria d’Egitto nel 2030 e le successive edizioni a cadenza biennale a Barcellona e Siviglia.
La prof. Rocco illustra il percorso per candidare le Acque stabiesi come “Bene Naturale” e “Bene Immateriale” dell’UNESCO. Percorso complesso, lungo e difficoltoso ma non impossibile.
Tutti gli interventi sono stati seguiti con vivo interesse dal Sindaco che, di concerto col Vicesindaco, assicurato la disponibilità del Comune ad offrire il Patrocinio alla manifestazione ed ha proposito come sede della manifestazione cittadina la Reggia di Quisisana. Vicinanza ha comunque evidenziato che, a supporto della procedura UNESCO, sia indispensabile la riapertura delle mescite delle acque termali stabiesi. A tale scopo ha anticipato che verrà dato mandato all’Università Federico II di Napoli di procedere, in tempi brevi, allo studio di fattibilità per il ripristino delle mescite di tutte le acque minerali stabiesi.