«Per il radon si sta sperimentando un macchinario per portarlo nei limiti di legge. Per il nichel non si riesce a capire perché è presente e da dove proviene. Comunque anche per questo è pronta la soluzione attraverso l'utilizzo di filtri specifici». E’ questa la bella notizia che arriva da Palazzo Farnese e resa nota dal comitato Terme di Stabia che lo scorso 15 maggio ha incontrato i commissari prefettizi.
Le fonti, lo ricordiamo, sono ormai chiuse da oltre un anno proprio perché, a seguito delle analisi svolte dall’Arpac e dall’ASL furono riscontrati elevati valori di nichel e redon. Analisi che sono stati ripetute diverse volte, così come intensa sembrerebbe essere stata l’attività di controllo per cercare di capire da dove queste “contaminazioni” possano provenire. Nel frattempo è aumentata l’indignazione degli stabiesi, privati anche delle ultime acque che ancora potevano bere dopo la chiusura a tempo indeterminato delle Terme.
Nel corso dello stesso incontro,
sono stati affrontati anche altri tempi, come la riapertura al pubblico di Villa Ersilia e del suo parco. «Abbiamo evidenziato l'importanza, ringraziando i Commissari, di averlo ridonato alla città, occorre adesso metterlo in sicurezza e pulirlo per aprirlo alla città come suo polmone verde» fanno sapere i volontari del Comitato.
Fondamentale pe la città sarà la riapertura delle Antiche Terme, per le quale è stato approvato un progetto da 12milioni di euro finanziati dai fondi PNRR. Un progetto che però è ancora alle battute iniziali e che vedrà la sua realizzazione nei prossimi anni. Nel frattempo, però, si potrebbe lavorare alla riapertura del parco e della mescita. «Attualmente non sono accessibili per il problema alberi . si legge nella nota del Comitato Terme - Il Comune si è attrezzato anche su questo con l'assunzione di un agronomo» tropo poco per sperare quindi in una riapertura imminente. Il tutto, quindi, sarà rimesso nelle mani della prossima amministrazione comnale.