Non ce l'ha fatta Giuseppe Napodano, il 40enne accoltellato il 4 settembre scorso dal padre Antonio al culmine di una lite i cui motivi sono ancora al vaglio degli inquirenti. L'uomo è deceduto oggi all'ospedale di Caserta dove era ricoverato. Aveva subito due interventi per la riduzione delle lesioni alla vescica e ad una scapola, punti in cui era stato ferito da diverse coltellate inflittegli dal padre 61enne. Lascia così la moglie e 4 figli.
Giuseppe era agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di via don Bosco a Castellammare di Stabia. Poco distante abita suo padre. Il rapporto tra i due si era incrinato quando il genitore aveva deciso di rifarsi una vita convolando a seconde nozze. Divergenze di pensiero che si sono acuite fino al giorno della lite, finite poi nel sangue.
Padre e figlio erano giunti al pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo. Il 61enne era rimasto leggermente ferito alla testa, più grave la situazione del figlio trasf
erito a Caserta.
La lite sarebbe avvenuta in strada ma, a quanto pare, nessuno ha avuto il coraggio di parlare ed esternare quello che aveva visto quella sera, finché la confessione del padre agli agenti del commissariato di polizia non ha chiarito il primo di tanti aspetti ancora poco chiari della vicenda.
«Sono stato io ad accoltellare mio figlio - aveva confessato - Peppe mi ha colpito con una mazza da baseball». Una dichiarazione che aveva confermato la ricostruzione degli inquirenti che nei pressi dell'abitazione di Giuseppe avevano trovato proprio l'arnese utilizzato durante la colluttazione insieme ad alcune tracce di sangue. Gli stessi inquirenti, però, temono che alcuni retroscena siano stati occultati da Antonio, mentre le versioni fornite dalle due famiglie risultano ancora in contrasto tra loro.
Spetterà ora alle forze dell'ordine fare piena luce sulla vicenda. Intanto la magistratura ha disposto l'autopsia sul corpo del 40enne.