La scoperta dopo che un camion era finito in una buca.
Una villa romana sotto al parcheggio delle palazzine di Casola di Napoli. È la scoperta fatta ieri, per caso, da un camionista che stava facendo manovra tra le due palazzine popolari in località Monticelli, proprio a poche decine di metri dalla prima casa abusiva abbattuta in provincia di Napoli. Pochi metri più giù un muretto, delle vecchie inferriate, e un tratto di una strada romana perfettamente conservata con tanto di accesso proprio verso la domus scoperta ieri. "Quando piove - spiegano i residenti - arriva un vero e proprio torrente che sbuca proprio da quella fessura. Chissà da dove proviene tutta quell'acqua". Probabilmente, si tratta di canali costruiti proprio dai romani. Invece, pochissimi metri più su, si trova quel terreno che regalò decine di reperti antichi: lì doveva sorgere la terza palazzina gemella, ma i lavori furono bloccati dopo lo sbancamento di terreno che fece emergere un vero e proprio tesoro archeologico. Da tempo, nel punto in cui ieri si è aperta la piccola voragine, esisteva una perdita dai tubi dell'acqua. Ieri mattina, col passaggio del camion, il terreno ha ceduto, mostrando quando i romani avevano costruito 2000 anni fa. Una domus, perfettamente conservata: ben visibile un arco, le mura, e tanti detriti che la occludono. Quella era una zona agricola e di villeggiatura, come l'antica Stabia, molto apprezzata per la salubrità dell'aria e per la bontà della terra. E tutto intorno, per gli esperti, insisteva un grosso insediamento romano. Tutto intorno, sì, proprio dove sono state costruite per necessità quelle palazzine popolari,
senza pensare troppo a quanto di ricco era custodito nel sottosuolo. "Qui potevamo aprire degli scavi meglio di quelli di Pompei" ci scherzano i residenti. In effetti, l'insediamento dovrebbe essere importante, sicuramente non ai livelli degli scavi di Pompei, Stabia ed Ercolano. Però, come avvenuto alcuni anni fa, è facile che questo ritrovamento venga semplicemente coperto. La Gori, infatti, ieri mattina ha provveduto alla riparazione della perdita, mentre gli emissari della Soprintendenza hanno già effettuato alcuni rilievi. Non sembra essere di particolare interesse la scoperta, anche perché il grosso dell'insediamento romano potrebbe trovarsi proprio sotto le palazzine popolari casolesi. "È stato un caso - afferma Domenico Elefante, direttore dei lavori - che sia venuta fuori questa situazione. Però è strano, visto che negli anni '80 qui sono state costruite due palazzine popolari e in quel caso nessuno disse niente. Andrà a finire che questi ritrovamenti verranno semplicemente coperti e scompariranno per mancanza di fondi, quando si sa che questa zona è ricca di domus romane e di reperti archeologici". "Questo - aggiunge, invece, Giuseppe Comentale, presidente dell'associazione "Arcobaleno" - è il tipico esempio di cattiva gestione del territorio. È inutile anche mettere sotto tutela queste aree, se poi per mancanza di fondi non vengono curate, ma lasciate al loro destino o depredate. A Lettere, un muro antico è crollato 12 anni fa, però Soprintendenza e Provveditorato non hanno mai alzato un dito o cacciato un euro per ripararlo".