La nuova norma sulla responsabilità medica potrebbe essere applicata al procedimento con al centro il tristemente famoso caso dell’operazione al femore sano, avvenuta due anni fa all’ospedale di Boscotrecase: pochi giorni dopo l’86enne Tomaso Stara perse la vita. In pratica con il risarcimento danni gli imputati potrebbero evitare le eventuali condanne penali che scaturiranno dal processo. Bisogna ricordare che il processo si sta tenendo a Torre Annunziata e che alla sbarra ci sono undici membri dello staff medico del Sant’Anna e Madonna della Neve di Boscotrecase. L’autopsia, comunque, stabilì che il decesso di Stara non fu una diretta conseguenza dell’operazione alla gamba sbagliata. La tesi del collegamento tra errore medico e morte dell’86enne fu invece sostenuta da tutti i familiari dell’anziano o
riginario di Sassari ma residente a Torre Annunziata, che denunciarono il fatto alle autorità e che attualmente sono parte civile nel processo.
L’operazione al femore sbagliato fu effettuata il 29 giugno 2015 al nosocomio di Boscotrecase. Stara si era recato in ospedale dopo una caduta in casa che gli aveva causato la rottura del femore. Un’operazione considerata di routine ma qualcosa era andato storto. All’uscita dalla sala operatoria una delle figlie notarono l’errore che gridarono nelle corsie della struttura. L’86enne era stato nuovamente sottoposto ad operazione con anestesia e i familiari avevano ricevuto le scuse dei medici. Poco dopo, però, erano comparse complicazioni: Stara era stato nuovamente ricoverato ma stavolta all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia dove poi era deceduto.