Cronaca

Boscoreale - Imprenditore ucciso e decapitato

IL CORPO DI GERARDO DEL SORBO TROVATO NEL CAPANNONE DI SUA PROPRIETÀ, LA TESTA DISTANTE VENTI METRI. GIALLO SUL MOVENTE.

di Vincenzo Sbrizzi


Quando i carabinieri sono giunti nel capannone della Valtetto, in via Cimitero 18, si sono trovati di fronte una scena da film horror: il corpo senza testa di un uomo e, accanto, tre cani inferociti, resi cattivi dal sangue al punto da non consentire a nessuno di avvicinarsi al cadavere. L'uomo privo di vita era Gerardo Del Sorbo, imprenditore di 44 anni, residente a Boscoreale e titolare della Valtetto, una ditta che produce soluzioni abitative in legno eco-sostenibili. È stato ammazzato con un colpo di fucile al petto, esploso a media distanza. Ma il suo corpo ha subito anche una orrenda mutilazione: la testa, infatti, era staccata. Soltanto nel corso dei rilievi successivi le forze dell'ordine hanno potuto ritrovarla, a circa venti metri dal corpo. È, questo, uno dei tanti aspetti da chiarire, relativi ad un omicidio che assume i contorni di un vero e proprio giallo, a risolvere il quale sono stati chiamati anche i carabinieri del Ris, il Reparto Investigazioni Scientifiche specializzato in delitti del genere. Gerardo Del Sorbo, divorziato, era incensurato e mai, in passato, aveva avuto guai con la giustizia. Le ragioni del delitto, dunque, per adesso restano oscure. Tra le ipotesi dei carabinieri, quella del tentativo di rapina o di un regolamento di conti avvenuto per questioni personali. I familiari dell'uomo, i fratelli e i cugini, sono già stati ascoltati dalle forze dell'ordine. A dare l'allarme sono stati i suoi stessi dipendenti, gli operai della Valtetto che nel pomeriggio andando a lavorare hanno trovato l' uom

o riverso a pancia in giù e senza la testa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata, coordinati dal colonnello Andrea Paris e dal maggiore Pasquale Sario, che conducono le indagini insieme ai colleghi della stazione di Boscoreale, diretti a Torre dal capitano Luca Toti. Il coordinamento investigativo è, invece, affidato ai pm Emilio Prisco e Lucio Giugliano e al sostituto procuratore Raffaele Marino, della procura oplontina. Giunti nel capannone di via Cimitero 18, i militari hanno impiegato alcune ore per riuscire a entrare perché l'accesso al cortile della ditta era impedito da un grosso cancello di ferro chiuso elettronicamente. Sono stati i vigili del fuoco, chiamati sul posto, a forzare l'entrata. All'interno del cortile, i militari hanno dovuto anche fare i conti con la presenza di tre cani da guardia di grossa taglia particolarmente inferociti che, con ogni probabilità, hanno anche morso il cadavere. La furia dei cani ha costretti i carabinieri a chiamare i veterinari della locale Asl che li hanno sedati. Soltanto a questo punto è cominciato il sopralluogo anche alla presenza di un medico legale ed è stata trovata la testa. Resta ora da capire il movente dell'atroce delitto. Intorno alla ditta, che si trova nei pressi dell'area industriale di Boscoreale. non ci sono abitazioni ma c'e' il cimitero e ci sono altre aziende. Ecco perché magistrati e carabinieri stanno cercando possibili testimoni, che potrebbero aver visto o sentito qualcosa.


giovedì 28 gennaio 2010 - 18.25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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